Come disattivare l'algoritmo di TikTok (in UE)
Ciao *|MERGE1|*,
benvenut* in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Come stai? Questa newsletter torna dopo una pausa estiva dovuta a motivi di forza maggiore: dopo quasi 8 anni ho salutato Roma e sono tornata a vivere nella mia città, Udine. Continuo a lavorare da remoto, pur considerando qualche gita di lavoro ogni tanto.
Questo passaggio, e tutto ciò che implica, mi ha tolto tempo utile per portare avanti Fuori dal PED. Ora tutto regolare. Ancora una volta grazie per la pazienza a chi è rimasto 🫶
Torniamo a noi. La notizia relativa al mondo social che più mi ha colpito durante l'estate riguarda TikTok e il suo funzionamento.
Long story short: gli abitanti dell'Unione Europea sono gli unici a poter usufruire di una sezione Per te (la bacheca principale di TikTok) non personalizzata.
Di seguito lo spiegone, anche grazie all'intervento di un giornalista e digital strategist che di algoritmi se ne intende.
Buona lettura e buon weekend di post programmati!
Al prossimo sabato (🎉),
V.
TikTok: algoritmo sì, algoritmo no. In Europa possiamo scegliere
Il 25 agosto per 19 piattaforme sono scaduti i termini per adeguarsi alle nuove regole europee sul digitale previste dal Digital Service Act (Dsa).
Il Dsa è un regolamento dell’Unione Europea che punta a tutelare i diritti degli utenti all’interno degli spazi digitali.
In particolare, come scriveva Viola Stefanello sul Post il 4 agosto, il Dsa introduce «nuove norme per la sicurezza e la trasparenza delle piattaforme digitali, oltre che la moderazione dei contenuti. In base al Dsa, le grandi piattaforme come TikTok devono consentire ai propri utenti di rinunciare a essere profilati e quindi a ricevere contenuti personalizzati, dato che la raccomandazione dei contenuti normalmente si basa sull’analisi dei singoli comportamenti ottenuta dalla raccolta di enormi quantità di dati.»
Per conformarsi alla normativa TikTok ha dunque annunciato di permettere agli utenti che vivono nell’UE di poter scegliere se continuare a vedere contenuti suggeriti dall’algoritmo in base ai nostri interessi personali o di non sfruttare la selezione algoritmica in favore di contenuti provenienti dall’area geografica di appartenenza e nella stessa lingua.
Se oggi apri TikTok puoi già sfruttare questa possibilità:
vai sul tuo profilo > Impostazioni e privacy > Preferenze sui contenuti > Pagina "Per te" personalizzata > On/Off
Si tratta di una grande novità per un social una piattaforma di intrattenimento che si basa principalmente sulla scoperta di nuovi contenuti, a differenza dei classici Instagram o Facebook dove – anche se cercano di incentivare il comportamento contrario – amiamo rimanere aggiornati in primis sulla nostra community.
Tra l'altro anche le stesse piattaforme Meta, Instagram e Facebook, questa settimana hanno annunciato l'arrivo dei feed non personalizzati, sulla stessa riga di TikTok e sempre per conformarsi al Dsa.
Il nostro rapporto con l’algoritmo è al centro di dibattiti, proteste, indignazioni e contemplazioni specialmente dal periodo Covid in poi, quando Instagram ha scelto di avvicinarsi sempre di più al funzionamento di TikTok.
TikTok però ne è spesso rimasta fuori, proprio a fronte del suo meccanismo di base: intrattenerci, prima di farci connettere.
Ne avevamo già parlato qui sopra e io continuo a chiedermi sopra tutto se il potere sull’algoritmo che tanto reclamiamo, alla fine, una volta conquistato, lo vogliamo davvero utilizzare.
Io credo di no, ma per non raccontarmela da sola ho posto lo stesso dubbio a Francesco Marino, giornalista, digital strategist e autore del libro Scelti per te. Come gli algoritmi governano la nostra vita e cosa possiamo fare per difenderci.
[V.] Francesco, combattiamo spesso per cercare un’alternativa alla selezione algoritmica delle piattaforme. Ma in fondo quando raggiungiamo questo potere, lo vogliamo davvero usare?
[F.] Chiediamo a gran voce – ma in realtà siamo una minoranza di chi usa i social network – la possibilità di scegliere, di avere a disposizione feed più sani, meno invasivi, meno polarizzanti.
Ma ci sono due problemi fondamentali, una volta che queste alternative vengono messe a disposizione, come sta accadendo in questi giorni su TikTok, Instagram e Facebook.
Siamo tendenzialmente schiavi delle impostazioni predefinite. Molti nemmeno l’hanno notato, ma un feed cronologico per i post Instagram lo ha inserito all’inizio del 2022, oltre un anno fa. Ma bisogna selezionarlo, così come è eventualmente da scegliere la visualizzazione ‘Seguiti’ su TikTok. Semplicemente, non lo facciamo.
I feed cronologici funzionano tendenzialmente meno bene, sotto vari punti di vista. C’è uno studio recente di Meta, pubblicato su Science, in cui emerge come i feed cronologici spingano gli utenti a trascorrere meno tempo su Instagram e Facebook. Vediamo meno cose interessanti, più spam, più post dagli stessi utenti: dopo un po’ ci annoiamo e andiamo via. E non è detto, poi, che l’ordine cronologico inverso porti a vedere contenuti più sani. È, invece, un sistema che premia il volume, ovvero chi è in grado di pubblicare con continuità, magari in modo automatizzato.
[V.] Una fruizione dei contenuti social senza l'intervento dell'algoritmo sarà il futuro? O si tratta solo di una spunta nella to do list dei legali per rimanere in linea con le normative?
[F.] Alla luce di questo, mi rimane difficile pensare che i feed cronologici possano rappresentare il futuro.
Il futuro è, prima di tutto, una maggiore consapevolezza algoritmica, che è un altro dei punti che il DSA promuove.
È fondamentale sapere, per grandi linee, che c’è una mediazione, un filtro: che c’è una selezione all’ingresso attraverso cui passano porzioni di realtà, basate su quello che ci piace vedere e sulle regole – soprattutto economiche, si veda la spinta sui Reels per competere con TikTok - delle piattaforme.
Una possibile alternativa l’ha suggerita Bluesky, che è il nuovo social network lanciato dal fondatore di Twitter Jack Dorsey.
La piattaforma ha messo a disposizione degli sviluppatori il codice, offrendo a chiunque la possibilità di creare algoritmi personalizzati.
Quando si entra su Bluesky, oltre a quelli predefiniti, si può selezionare il feed che più si preferisce: alcuni sono simili a liste diviste per temi, altri operano una selezione simile a quella degli algoritmi delle piattaforme.
La differenza è che possiamo scegliere i criteri: magari vogliamo vedere solo immagini oppure solo contenuti da chi ci segue.
Ringrazio Francesco Marino per il prezioso contributo. Su Instagram puoi seguirlo su @pillolefuturopresente, dove parla spesso di algoritmi e piattaforme.
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