Come usa davvero i social la Gen Z?
Fuori dal PED #68 | L'ho chiesto direttamente ai più giovani
Ciao, benvenut* in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Eccoci qui, ancora su Mailchimp perché il trasloco su Substack non è ancora finito.
La scorsa settimana il tempo che di solito investo nella scrittura di Fuori dal PED l'ho investito nel fare questo passaggio, ma non è ancora andato a buon fine. Per scaramanzia non dichiarerò più l'ultima puntata su Mailchimp, ve ne accorgerete.
Nelle ultime due settimane però anche avuto modo di conoscere due classi del liceo, il liceo che ho frequentato anche io, tra l'altro, perché ho presentato il progetto di alternanza scuola lavoro che potranno fare con me. Una specie di stage in cui insegnerò loro le basi del mestiere e potranno aiutarmi concretamente su dei progetti. Tutto molto bello.
In questa prima fase conoscitiva ne ho approfittato per capire se i dati e gli articoli che leggiamo noi addetti ai lavoro hanno davvero un riscontro nel mondo reale.
Come pensano, sui social, questi ragazzi della Gen Z? Come si comportano? Quali piattaforme preferiscono? Interessa davvero loro quello che facciamo, lato brand, per raggiungerli?
Ho interpellato anche Federico Roberti, direttore di Zeta, la media community della generazione Z.
Oltre a tutto ciò, il mondo social come sempre non si è fermato. Tra le varie notizie e articoli linkati sotto: la Polizia di Stato ci insegna come non gestire una crisi social, Joe Biden ha inviato il suo primo thread sull'omonima app, Elon Musk continua a cambiare idea sulle funzioni di Twitter.
Per questa settimana è tutto! E scusa il ritardo con cui invio, è sempre per il motivo di cui sopra.
Buon weekend di post programmati e al prossimo sabato,
V.
Come usano davvero i social i ragazzi della Gen Z? L'ho chiesto direttamente a loro
Ho poche certezze in questa pazza vita, ma una di queste è che gli adolescenti hanno sempre ragione.
In qualche modo durante quella fase della vita si fanno sempre le cose giuste, anche se sono sbagliate. Di base, secondo me, perché ci si crede molto, e senza sovrastrutture.
Una volta superata è difficile rientrare nelle dinamiche mentali di quella fase e forse per questo quando lavoriamo, noi vecchi, con i social, una delle domande più gettonate, uno dei risultati da noi più attesi, una delle sfide più sudate, è "raggiungere i più giovani".
Tanto si diffonde questa domanda tra gli le stanze delle agenzie di comunicazione, tante statistiche e report che cercano di fare i raggi x al comportamento della Gen Z vengono pubblicate.
A leggere tanti dati c'è però sempre il rischio di perdere il senso della realtà.
Se c'è una cosa che ricordo dell'essere adolescente è il fastidio che provavo quando gli adulti parlavano dei giovani per sentito dire, senza chiedere davvero la loro opinione o senza comunque dare loro voce. Un po' come quando alle conferenze sulla parità di genere vengono invitati solo relatori maschi.
Quando ho presentato il programma di alternanza scuola lavoro a due terze del liceo ho cercato di farmi raccontare dai ragazzi il loro uso dei social, sperando di non rappresentare ai loro occhi il meme di Mr. Burn.
Ti faccio un recap di quello che mi hanno detto, in media:
Sì, la loro piattaforma preferita è TikTok, seguita subito dopo da YouTube
YouTube in particolare è il luogo dove si fermano ad approfondire le cose
Instagram viene utilizzato da tutti, proprio tutti, con profilo privato. Altrettanti usano Instagram tramite un profilo privato "ufficiale", tramite il quale si fanno trovare più facilmente, e uno privato privato, dedicato agli amici stretti. A quanto pare le Storie con il bollino verde, la funzione creata ad hoc per mostrare le Storie a una lista selezionata di persone, le usiamo solo noi over 25
Sempre su Instagram: a nessuno interessa avere uno storico dei post. La tendenza è non tenere neanche un post sul profilo, uno al massimo di rappresentanza
Le Instagram Stories non vengono particolarmente considerate. Non pubblicano e tantomeno guardano le Stories degli altri
In generale mi sembra che sul nostro amato Instagram loro stiano principalmente per mandare messaggi e creare una rete sociale di base
In media 1 su 10 usa anche Twitter/X (ndr. shock), in particolare per seguire gli aggiornamenti relativi a cantanti e attori preferiti
Qualcuno, ma sono i pochissimi, è anche appassionato di Snapchat
Nonostante questo articolo, LinkedIn non pervenuto (ci sta).
Questo punto elenco non è una statistica matematica ma una fotografia di quello che mi hanno detto i ragazzi in generale.
Per ampliare lo sguardo rispetto alla mia percezione, ho fatto qualche domanda a Federico Roberti, direttore della media company Zeta (siamozeta, sui social).
Ciao Federico, raccontaci cos’è e come è nato il progetto editoriale Zeta
Ciao Valentina! Provo a sintetizzarti tre anni di Zeta in poche righe.
Zeta è la media community di informazione della GenZ, creata con l’obiettivo di costruire una realtà di riferimento generazionale nella conoscenza del mondo, sfruttando gli strumenti digitali.
I membri che compongono la redazione sono tutti appartenenti alla GenZ e si trovano sparsi su tutto il territorio italiano (qualcuno è anche all'estero).
Io invece sono il Direttore e co-fondatore del progetto, che ho creato assieme ad altri due ragazzi subito dopo la fine della maturità.
Su quali canali social riscontrate più interazione? Quali preferiscono usare?
Credo che la buona riuscita su un social dipenda dal TOV (Ton of Voice) che si usa e dal taglio originale che si riesce a trovare.
Con Zeta per ora ci siamo concentrati molto su Instagram, che è la nostra base principale e che abbiamo finora riscontrato essere il nostro spazio ideale.
È l'ideale perché consente di scrivere testi più o meno lunghi, pubblicare video e comunicare in modo più diretto tramite le stories.
Negli ultimi mesi però abbiamo cominciato a spingere molto anche i contenuti su Tik Tok e Youtube, che sono altri due canali molto seguiti dai membri della nostra generazione sebbene con due accezioni diverse: il primo è vissuto più come una forma di puro intrattenimento; il secondo consente maggiori possibilità di approfondimento.
Come percepiscono i ragazzi i contenuti dei brand sui social? C'è qualche brand che amano di più grazie alla comunicazione social?
Hai qualche consiglio da dare ai brand che vogliono creare un dialogo con la gen z sui social media?
A queste due domande risponderei con un'unica risposta perché secondo me sono molto collegate.
Data l'evidente evoluzione dei social nel tempo, che da piattaforme nate per stare in contatto e condividere la vita quotidiana, sono diventati enormi contenitori pieni di qualsiasi tipo di servizio/prodotto/offerta, ciò che serve per risultare originali è la sincerità.
E questo vale per chiunque stia sui social, in particolare per i brand che hanno come obiettivi quelli di promuovere e sponsorizzare.
Questo trend della "sincerità" e "spontaneità" è diventato una necessità dal momento che la GenZ ha visto tutta l'evoluzione del mondo dei social network e ha sviluppato un'intolleranza verso tutto ciò che c'è di falso, apparente, posticcio e ipocrita.
Credo che Ryanair, con la sua irriverente comicità e la sua auto-ironia, sia l'esempio perfetto di come un'azienda possa stare e comunicare sui social.
Poi, ovviamente, c'è Taffo, che in quanto a comunicazione può insegnare a chiunque come entrare in contatto e in empatia con il proprio pubblico.
Tra i vari temi interessanti che trattate su SiamoZeta, quali noti interessino di più?
Il primo in assoluto è quello della salute mentale.
Nel corso degli anni abbiamo riscontrato una grande sensibilità e un grande bisogno nei confronti di questo tema, che dal mio punto di vista è IL tema della nostra generazione.
In passato infatti la salute mentale era considerata un ornamento, qualcosa in più, invece la GenZ si è resa conto di quanto stare bene con se stessi e avere gli strumenti per capire come farlo, sia essenziale.
Anche quando abbiamo fatto presentazioni in licei e università, abbiamo riscontrato una gran voglia di esprimersi e parlare di questo argomenti gli stessi studenti.
Poi c'è grande attenzione verso i diritti civili e l'ambiente, che sono sul podio dei 3 topic tipici di questa generazione.
Puoi seguire Zeta su Instagram, TikTok, YouTube e LinkedIn. Questo è invece il loro sito.
Trovi Federico Roberti su LinkedIn e Instagram.
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📚 Biblioteca social
Una raccolta di letture utili a noi che ci occupiamo di social media. Dai saggi ai romanzi. Clicca qui e sfoglia l'archivio.
Ciao! Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media strategist. Dal 2015 lavoro con i social soprattutto per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: la mia newsletter nasce per questo.
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