Ciao, sono Valentina, lavoro con i social, e questa è Fuori dal PED, la mia prima newsletter.
Si chiama così perchè il piano editoriale (per gli amici PED), utile a definire strategia e contenuti da pubblicare sui diversi canali social, è il salvavita di ogni social media manager.
Oltre al PED, però, c'è di più. In questo spazio voglio approfondire il dietro le quinte dei progetti social che trovo più interessanti, ma anche consigliarti report, letture e video utili a capire questo pazzo mondo in quotidiana evoluzione.
Nella abbiamo parlato di giornalismo, che se da un lato sembra essere in crisi (stampa tradizionale), dall’altra ha ritrovato energia e opportunità attraverso Instagram.
Oggi cambiamo argomento, ma parliamo sempre di un settore che sta mutando in modo altrettanto consistente. Parliamo di politica, ma anche di influencer che fanno politica e di politici che parlano con gli influencer. Nel mezzo, una generazione senza punti di riferimento politici tradizionali ma idee molto chiare sul futuro.
Tre anni fa sembrava che per fare politica online non si potessero usare altri modi se non urlare, digitalmente parlando.
Oggi è cambiato qualcosa, a parte il Governo? Abbiamo un Presidente del Consiglio senza canali social (anche questa è una strategia), lo stile dei principali partiti politici non sembra cambiato molto, da destra a sinistra. È la fruizione dei contenuti politici online e dei loro megafoni che sta piano piano cambiando l’approccio a questo mondo.
Se parliamo di social e politica dobbiamo mettere al centro i nuovi elettori. Ebbene sì, c'entra la Generazione Z, come sempre. I giovani nati dal 1995 al 2012 sono i primi a vivere gran parte del tempo online e sembrano avere un'idea di futuro più definita delle generazioni precedenti (basti pensare al loro impegno nelle manifestazioni di Fridays for Future). Le due cose, non credo di inventare niente, vanno a braccetto: la loro visione su temi sociali e civili non sempre trova spazio nei media tradizionali e i social media sono il loro naturale strumento di informazione e condivisione di idee.
Allo stesso tempo, “la politica non fa più la politica”, come scrive Lorenzo Pregliasco di YouTrend in un post che vediamo meglio dopo.
A chi danno retta quindi i giovani? Non lo so, ma è interessante notare come questo vuoto possa essere riempito dai brand: secondo una ricerca condotta di Spotify, l’87% dei giovani della Generazione Z e dei Millennial si aspetta maggiore responsabilità sociale proprio da parte delle aziende.
L’avrete notato anche voi, non è raro trovare contenuti di sensibilizzazione su temi sociali/civili pubblicati dalle pagine social di grandi e piccole aziende. Basta guardarsi intorno tra Instagram e Facebook in questi giorni per notare la bandiera del Pride sfoggiata su molte immagini del profilo.
Nel suo ultimo libro ("Brand Activism") Philip Kotler, considerato da molti il padre del marketing moderno, presenta un modello di impresa che segue proprio questa direzione:
per prosperare e attirare i clienti, le aziende devono avere un ruolo attivo nel sociale, prendendo posizione rispetto alle impellenti questioni ambientali, sociali e politiche del nostro tempo (es: Nike per Black Lives Matter)
[Il libro si chiama Brand Activism. Dal purpose all’azione, non l’ho ancora letto ma se voi sì, fatemi sapere com’è]
Ma se i brand fanno politica e la politica non fa più politica, chi diventa megafono e catalizzatore dei temi civili e sociali?
Gli influencer.
Negli ultimi mesi il caso più eclatante in questo senso nel nostro Paese è rappresentato da Fedez: il suo impegno a favore del ddl Zan si è manifestato online e offline, sul palco del Primo maggio, ma anche – e soprattutto - sui social. Nelle Stories il noto rapper si spende frequentemente per promuovere l’approvazione della legge e criticare Pillon, e in una diretta IG ha affrontato il tema direttamente con il deputato Alessandro Zan.
[Sulla questione ti invito a guardare il video di Matteo Flora, Professore in Corporate Reputation e Data Driven Strategies, in cui descrive l’attività di marketing valoriale attuata da Fedez.]
In ogni caso, che si sia d’accordo o meno, una cosa è chiara: Fedez si è posizionato sui temi dei diritti civili come pochi politici. Forte del suo potere social, certo, ma cos’è un politico se non è forte del suo “potere elettorale”? i due mondi non sono così lontani.
Sempre il Lorenzo Pregliasco che citavo prima ha descritto bene questo meccanismo definendolo Netflix politics in questo post.
«Gli influencer attivano la loro comunità sulle battaglie che scelgono di sposare. I follower sono megafoni che amplificano i messaggi dei leader.»
La domanda delle domande che voglio lasciarti è questa: alla politica servono gli influencer, o agli influencer serve la politica?
Rispondi a questa mail e raccontami come la vedi, io nel frattempo ti presento Riccardo Setth, Content Manager della campagna elettorale del candidato sindaco di Roma Carlo Calenda e del suo partito, Azione.
Negli ultimi tempi Calenda si è confrontato su Instagram e altri canali con diversi influencer e per questo ci è utile per capire meglio la situazione.
Ciao Riccardo, iniziamo parlando proprio di Carlo Calenda e il ruolo degli influencer all’interno della sua campagna elettorale: Er Faina su Twitch, Estetista Cinica su Instagram.
Calenda ultimamente si è confrontato molto con personaggi social. Come nascono queste collaborazioni?
La diretta su Twitch con Er Faina è nata da una sua risposta ad una Instagram Story di Carlo. In realtà ancora prima: erano i giorni in cui online si era accesa la polemica sul catcalling, Calenda aveva commentato un’uscita poco carina di Er Faina su questo tema.
Queste interazioni hanno generato una conversazione e in seguito Er Faina ha invitato Calenda a partecipare al suo TG su Twitch. È stata l’occasione per 1) avviare un dialogo con un personaggio con una community giovane e, secondo i canoni tradizionali, di destra 2) per presidiare un nuovo territorio digitale e 3) per rimanere centrali sui temi di interesse nel corso delle elezioni comunali.
La live su Instagram con Estetista Cinica è stata invece programmata a livello strategico?
Sì. La live con Cristina Fogazzi - Estetista Cinica è stata mirata perché volevamo avvicinarci al pubblico femminile parlando di imprenditoria, industria ed economia. Questi temi sembrano interessare meno alle donne, l’Estetista Cinica non solo ha dimostrato che non è così, ma in questo modo ci ha aiutato a raggiungere una fetta di pubblico al quale vogliamo rivolgerci.
Chi è il follower tipico di Carlo Calenda sui social?
Il pubblico è prevalentemente giovane, maschio fino ai 35 anni. Tendenzialmente è così sia sui canali di Carlo Calenda che di Azione.
L'economia allontana le donne?
In realtà ci sono più donne che partecipano all’interno di Azione e della lista civica Calenda sindaco, che nel nostro pubblico online. Stiamo lavorando per avere un pubblico più eterogeneo a livello di genere.
Del profilo Instagram di Calenda mi incuriosiscono sempre le Stories: state percorrendo ogni centimetro di Roma e documentate tutto. Come differenziate i contenuti tra feed e Stories?
Instagram lo vogliamo effervescente. Facendo minimo due tour a settimana siamo sempre in giro. Sono pochi i contenuti “non materiali”, abbiamo tanti contenuti in cui lui interagisce attivamente. Sia quando fa i tour che quando va in televisione. È difficile trovare nelle stories la ricondivisione di un’uscita stampa.
Quali sono i vostri obiettivi sui social?
Rispettare l’idea del percorso che stiamo facendo quartiere per quartiere. Dal punto di vista social siamo avvantaggiati dallo sviluppo della campagna, dal presidiare ogni sanpietrino di Roma.
Questo ci da l’opportunità di creare migliaia di contenuti che escono dallo schema classico della comunicazione social tradizionale per quanto riguarda la politica, come rispondere punto per punto ad un attacco o condividere una notizia. Facciamo anche quello, ma ciò che ci interessa è il dibattito sui problemi di Roma via per via. Deve riflettersi ogni giorno sui nostri canali social.
Stiamo notando che in questo modo si crea un dialogo costruttivo attivato dalle persone stesse che vivono nei quartieri, che commentano i post e mettono in risalto altre problematiche.
Anticipazioni per il prossimo futuro, per quello che puoi spoilerare?
A breve inizieremo a fare dei comizi in cui Carlo Calenda risponde ai cittadini romani. Non saranno dei veri e propri comizi, seguiremo un format molto usato in America: andremo nei quartieri a parlare direttamente con i suoi abitanti e Calenda risponderà a viso aperto. Non useremo le piazze, ma gli spiazzi del mercato. Questi eventi ci forniranno sicuramente molti contenuti, anche simpatici, per i social, senza considerare che saranno uno spunto per raccontare il programma.
Ultima domanda: Twitter rimane il canale preferito di Carlo Calenda?
Sì, lo gestisce direttamente lui!
Ringrazio Riccardo per la disponibilità e per gli spunti preziosi. E in bocca al lupo per la campagna elettorale!
🔖 Da leggere
Una guida per i piccoli business su TikTok
Social media e Palestina: da Instagram a TikTok, come le piattaforme stanno influenzando il conflitto israelo-palestinese (e viceversa).
Ma abbiamo veramente bisogno che gli influencer parlino di politica?
Alcune “fagiane” (fan) dell’Estetista Cinica si sono comportate come i follower di Salvini. Che piaccia o meno la reazione di Michele Masneri, questo è grande pezzo sul potere degli influencer e sulla nostra relazione con loro. Come si dice: fa ridere ma anche riflettere.
Conosci la differenza tra Creator e Influencer?
🔥 Novità social – Luglio
Come guadagnare su Instagrammm!!1 (giuro, non è clickbait ma le nuove opzioni di monetizzazione per i creators su Facebook e Insta)
Un recap sulle opzioni di monetizzazione sui social
Si concretizza l'esperienza audio su Facebook: negli Stati Uniti è possibile creare audio rooms e podcast direttamente all'interno della piattaforma.
Tinder sempre più interattivo e multimediale: sembrerà un mix tra TikTok e Snapchat
Su Instagram potremo pubblicare via desktop (non solo via Creator Studio)
ALGORITMO DI INSTAGRAM: Adam Mosseri, CEO di IG, dice che "non si può avere fiducia in qualcosa che non si capisce". Per questo ha fatto scrivere ai suoi uno spiegone su come funzionano gli algoritmi della sua piattaforma. Un riassunto: i nostri post e le nostre Stories vengono mostrati agli utenti secondo una serie di elementi incrociati. Dalla nostra attività passata, alle interazioni che facciamo, ai formati che usiamo.
📊 Dati e report per essere credibili
La Generazione Z e i Millennials si aspettano che i brand abbiano uno scopo sociale, secondo il report di Spotify
Quali sono i motivi che spingono un’azienda a scegliere un influencer piuttosto che un altro? Il report Buzzoole
💡 Un consiglio per il tuo Instagram - Interazioni
Per influenzare ciò che vediamo sul feed o la copertura dei nostri contenuti, interagiamo solo con chi ci interessa davvero:
1) Selezioniamo gli "amici più stretti", saranno quelli che vedranno prima i nostri contenuti e di conseguenza, se il post è di valore, interagiranno.
2) Se non abbiamo il coraggio di defolloware qualcuno, mutiamolo. Scorrere i post di chi non ci interessa ci fa perdere tempo e non aiuta il nostro posizionamento.
3) Se ad esempio su Esplora vediamo un post che non ci interessa per niente, diciamolo a Instagram. Questo farà capire agli "algoritmi" che non vogliamo posizionarci su quel tema.
🛠️ Offerte di lavoro per social media manager
Alessia Anniballo, basata a Singapore, sta cercando qualcuno che la aiuti a gestire il nuovo profilo Instagram della sua interessantissima newsletter sul sud-est asiatico ("Le tigri asiatiche"). Scrivetele in dm per info.
📖 Libri
Ho finito "Il marketing spiegato benissimo" di Gianluca Diegoli. L'ho amato: spassoso, interessante, fuffa free, con lo sguardo al futuro. Vi consiglio la sua newsletter per ricevere pillole di marketing ogni settimana.
Ho iniziato This is Marketing di Seth Godin. Tutti amano Seth Godin tranne io, mi sembra sempre la faccia troppo semplice. Questa volta però è diverso: ho ricevuto questo libro totalmente a caso durante il bellissimo evento Share ME di Marketing Espresso. Mi fiderò del caso.
Tu cosa stai leggendo?
La prossima settimana, sempre da parte mia, ti arriverà un regalo. Non faccio spoiler ma spero apprezzerai 🎁
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Buon weekend!
Valentina