📝 La cosa più importante di un profilo Instagram
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Si chiama Fuori dal PED perchè il piano editoriale (per gli amici PED), utile a definire i contenuti da pubblicare sui diversi canali, è il salvavita di ogni social media manager.
Oltre al PED, però, c'è di più. Voglio parlarne qui intervistando i progetti social che reputo interessanti, consigliandoti report, letture e visioni utili a capire questo pazzo mondo in quotidiana evoluzione.
Quante volte ci diciamo che per funzionare sui social serve pubblicare costantemente, comprendere la nostra nicchia, mostrarci in video, ecc ecc?
Bene, tutto questo è completamente vero e completamente falso.
Completamente vero perché sì, prima o poi il lavoro sopra descritto è necessario farlo, in un modo o nell'altro.
Completamente falso se, oltre alle sovrastrutture, manca una cosa fondamentale: l’idea.
Un concetto effimero, ma sempre valido, che cerco di non dimenticarmi mai.
Prima di sviluppare piano editoriale, strategia, analisi, benchmark, e via dicendo, bisogna avere le idee chiare su quello che vogliamo dire - QUALUNQUE COSA SIA - e a chi.
Ho scritto in capslock “qualunque cosa sia” perché molto spesso ci interroghiamo giorni su un singolo post, ci infliggiamo pare mentali, ci facciamo influenzare dagli altri e a volte mettiamo in discussione chi siamo e cosa vogliamo, dimenticandoci che le cose che più gli altri apprezzano di noi sono le nostre passioni e le nostre "stranezze".
E questo credo sia uno dei concetti più universali all'interno del mondo social: è valido per i personal brand, per le aziende, per i progetti random, per la politica, per il no profit e potrei andare avanti all'infinito.
È per questo che l'account Instagram @instadellaspesa funziona. Perché l'artefice del progetto, che è Giulio Castoro, autore tv e mio conterraneo (ndr. sì, sono campanilista, ok?) l’ha sviluppato intorno ad una sua mania: collezionare liste della spesa.
Premessa per chi ha vissuto su Marte fino ad oggi: Insta della spesa è un profilo Instagram dove vengono condivise liste della spesa trovate in giro per l'Italia.
Un’iniziativa particolarmente interessante perché dimostra quanto un gesto così semplice possa racchiudere un mondo: dalla calligrafia, alla lista stessa di oggetti da mettere nel carrello.
Inoltre, mette a sistema un’azione fisica con un comportamento virtuale. Insomma, per me (e non solo) è uno dei profili Instagram più cool degli ultimi anni.
Poteva mancare tra le interviste di questa newsletter? No 👇
Da quanti anni raccogli liste della spesa e quando hai aperto il profilo Instagram @instadellaspesa?
La mia attrazione per le liste della spesa nasce da piccolo. Mia nonna mi portava al supermercato con lei e io ero affascinato da questi foglietti che trovavo dopo la cassa. Volevo raccoglierli ma mia nonna mi diceva che non dovevo raccogliere le cose da terra.
Ho iniziato a raccoglierle 7/8 anni fa. Ero in un Lidl a Udine, e da lì è iniziato tutto. Mi rendo conto che sia strano raccogliere queste liste, ma leggerle era come ficcare il naso nelle dispense degli altri. E questo mi dava uno strano senso di onnipotenza sterile, perché mi immaginavo le vite degli sconosciuti.
Nel 2018 ho deciso di condividerle su Instagram per capire se fosse una perversione mia o se fosse condivisa.
Io sono fan di Insta della spesa da sempre. È la perfetta definizione di “phygital”, la commistione tra digitale e mondo offline, ma anche un archivio in tutti i sensi. La calligrafia è chiaramente centrale in ogni singolo post.
È vero, e ognuno può dare l’interpretazione che vuole ad una lista. Io quando le raccolgo mi immagino ovviamente le vite altrui, ma ognuno può vederci quello che vuole. Le calligrafie più ammalianti sono quelle degli anziani. Non a caso questa storia parte dai miei nonni. Quando i miei nonni scrivevano la lista della spesa io correggevo gli errori. Già a quel tempo ero attratto da questo pozzo di errori. Ma gli errori sono anche dei nervi scoperti di una società. Una società che, ho capito negli anni, non sa scrivere “yogurt”.
Qual è la lista più apprezzata fino ad ora?
La lista più apprezzata è una lista in cui c’è una dichiarazione d’amore, l’ho ricevuta da una follower. Nella lista c’era scritto, tra i vari oggetti da acquistare, “ti amo”. La ragazza inizialmente non si era accorta di questo messaggio scritto dal fidanzato, l’ha scoperto proprio quando era al supermercato. Un bel colpo al cuore tra gli scaffali.
Quando ho pubblicato il post relativo a questa lista ho amplificato il momento romantico.
Ma che meraviglia! Imbattibile il fidanzato.
Nel marketing ci impegniamo sempre molto per far compiere un’azione agli utenti, la cosiddetta call to action. Su Insta della spesa non serve: i follower inviano spontaneamente le liste che scrivono o raccolgono, con la speranza di essere pubblicati sul profilo.
A me è arrivato tutto in maniera inaspettata. Lo dico sinceramente, sono ancora sorpreso. Non credevo che aprendo la pagina le persone mi avrebbero mandato le liste. Invece è successo da subito. La bio della pagina negli anni è rimasta identica (ndr. ), ho aggiunto solo la mail molto dopo per ricevere le liste in alta qualità e poterle poi lavorare.
Ora mi arrivano circa 20 lista al giorno, non esagero. Molte persone mi chiedono perché non pubblico la loro lista. Se ci vedo qualcosa pubblico volentieri, ma se sono banali no.
Secondo me c’è anche qualcuno che ormai scrive le liste della spesa creative per finire sulla pagina.
Me lo sono chiesto. Alcune volte ho visto la non spontaneità. Io continuo a trovarne di “folli” tanto quanto quelle che ricevo in dm su Instagram. Sicuramente c’è qualcuno che le costruisce ad hoc per mandarmele ma lo dico qui per la prima volta: ho un po’ capito chi sono e non le pubblico. Le tengo nel mio archivio. Alcune liste più elaborate, che potrebbero essere fatte apposta, sono però talmente belle che è impossibile non pubblicarle.
Quando l’elaborazione della lista della spesa dura più della spesa stessa, per me meriti la condivisione.
Io non potrei mai finire su Insta della spesa. Non le finisco e sono brutte.
Io non le scrivo! Da tempo devo comprare il detergente per il bagno e non l’ho ancora comprato. Sono affascinato dalle liste proprio perché mi dimentico le cose.
A proposito dell’approccio estetico su Instagram. Tu inserisci le liste su uno sfondo colorato: usi una palette specifica, la cambi?
Quando ho preparato il primo post ho deciso di dare una dignità estetica al profilo. Perché altrimenti si tratta di fogli accartocciati. Quando le raccolgo ovviamente mi disinfetto sempre le mani, specialmente in questo periodo. Volevo ridare alle liste una dignità. All’epoca abitavo a Torino, sono entrato nella cartoleria sotto casa e comprato tutti i fogli colorati che avevano.
Scansionavo in base al colore della lista. Ad esempio, quelle scritte su un post-it le scansionavo su un foglio di un colore complementare.
Adesso semplicemente cerco di dare una sorta di differenza cromatica ai post. Le lavoro su Photoshop in modo da non averle una sotto l’altra e una vicina all’altra con lo stesso colore.
Quanti post prepari in anticipo?
Lo faccio la mattina davanti al caffè. È il mio rito di tutti i giorni, pubblico dal lunedì al venerdì. Con un orecchio ascolto le notizie, con l’altro ritaglio su Photoshop.
Attualmente pubblico quasi solo le liste che ricevo in dm perché non ho fisicamente con me lo scanner per lavorare quelle che trovo io (3/4 a settimana). Tranne quando mi sveglio tardi, pubblico un post al giorno.
Insta della spesa ha veramente tutti gli elementi per un Instagram di successo. A volte lavorando su un progetto social ci si perde in mille dettagli, mentre di base la cosa fondamentale è avere l’idea. Tu hai trovato la chiave giusta per condividere la tua mania, adattandoti alle necessità di una piattaforma visuale.
Quello che dici è vero, non solo su Instagram. Se l’idea è buona il resto sono sovrastrutture. Io non pensavo fosse un’idea così incredibile. Per me era una cosa strana nel magico mondo di internet, che ne è pieno. Trovare altre 68K persone che apprezzano questa cosa per me è stato sorprendente.
Il supermercato è stato uno dei pochi luoghi in cui potevamo andare nel 2020. È aumentato l’interesse nei confronti della pagina? Hai notato una crescita durante il lockdown?
Sì, il boom è avvenuto durante il lockdown. Una delle poche cose possibili era fare la spesa.
Un giorno sono andato a dormire e mi sono svegliato con 25K follower (ne avevo all’epoca 9K). In quel periodo mi sentivo anche in imbarazzo per aver vissuto una cosa così simpatica e bella.
È successo che un profilo Twitter - di cui non ricordo il nome, devo recuperarlo - ha descritto in modo eccellente Insta della spesa, collegando il profilo al fatto che fare la spesa fosse l’unica attività concessa. Il tweet è andato virale e molte persone sono atterrate sul profilo Instagram.
Quando ricevo dei messaggi in cui mi dicono che li ho fatti sorridere, sono in imbarazzo. Il mio intento è condividere una storia, questo è anche il mio mestiere visto che scrivo per la televisione.
Umberto Eco ha scritto delle cose molto brutali sulle liste della spesa, diceva che tutto ciò che scrive un uomo ha un volere artistico. Tranne le liste della spesa.
È bellissimo aver dato torto ad Umberto Eco, di cui ho una grande stima.
Come vedi il futuro di Insta della spesa? Hai spoiler da farci?
Ci sono due strade. Una prenderà vita in autunno: uscirà un libro sulle liste della spesa! Il libro ricalca le dinamiche della pagina Instagram, sarà molto visuale. Ci abbiamo lavorato molto, da prima che il profilo crescesse così tanto. Due anni e mezzo di lavoro di cui sono molto fiero e felice.
Da tempo ragiono su come rendere le liste ancora più grafiche. Per associare non solo una storia ma anche un’illustrazione, in modo che tra le liste classiche compaia anche l’interpretazione di qualcuno che si esprime col disegno. Mi piacerebbe dare ulteriore dignità estetica a queste cartacce, soprattutto con le liste che mi dicono poco. Liste che sono state ri-abbandonate, prima dal proprietario poi da me. Magari però qualcuno riesce a darle vita anche dopo due abbandoni.
È il tuo primo libro?
Sì, non era nei miei piani, ma non lo era neanche avere una pagina Instagram così seguita. È bello pianificare ma anche essere sorpresi.
Grande hype per questo autunno! Non vedo l’ora che esca il libro. Grazie Giulio per avermi raccontato il dietro le quinte di Insta della spesa!
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Che fine fanno i prodotti virali su TikTok?
In Norvegia influencer e advertiser dovranno segnalare, per legge, se le foto pubblicate su Instagram sono state ritoccate.
Come è cambiata internet senza Trump?
Facebook sta costruendo una sua città a Menlo Park, vicino San Francisco. Un quartiere dove i dipendenti possono usufruire di servizi ad hoc e ad esempio non pagare un affitto alto (frequente nella Silicon Valley).
🔥 Novità social – Luglio
Ecco la piattaforma di newsletter di Facebook: Bulletin.
Instagram potrebbe star lavorando alle Stories visibili sotto abbonamento/pagamento.
Presto potremo guadagnare dai video su IGTV e dai Reels, in base alle visualizzazioni. Ho fatto un post di recap sulla monetizzazione dei contenuti, ma ne riparleremo.
Soundmoji? Sono emoji sonore. Una diavoleria che arriverà presto su Facebook Messenger.
Le bozze delle Stories sono disponibili per tutti. Contenti? Io non le sto usando molto, ma ditemi la vostra.
Instagram renderà automaticamente privati gli account appartenenti agli utenti sotto i 16 anni.
Zuckerberg voleva letteralmente leggerci nel pensiero. Ma tiriamo un sospiro di sollievo (per ora): le ricerche sono ferme.
📊 Dati e report per essere credibili
Come creare contenuti evergreen per i social? Un'infografica.
Una guida ai benchmark più interessanti per pianificare e comprendere le performance degli influencer.
🛠️ Offerte di lavoro per social media manager e affini
Ehi, se sei un/a giovanotto/a abile con il montaggio video, con un occhio particolare per YouTube, sto cercando proprio te. Sul serio, mi servirebbe una mano, retribuita, su un'idea. Rispondi a questa mail presentandoti e conosciamoci.
📖 Libri
✓ Perchè dormiamo, di Matthew Walker
✓ Il cartello, di Don Winslow (l'ho amato, adorato)
🔜 Il confine, sempre di Winslow; Piranesi; Tanti piccoli fuochi
Questo mese ho poco letto su social/comunicazione/tecnologia. Ho bisogno di romanzi. Se tu invece cerchi libri su questi temi, questa fa per te.
🎮 Da giocare
Quale video su YouTube ha più visualizzazioni, in base al thumbnail? Divertitevi.
E quindi eccomi qui, pronta per partire in ferie proprio oggi 🏖️
Sono molto felice perché dopo questi primi 6 mesi di partita iva c'era bisogno di una pausa. Nel frattempo, spero che possiate passare, ovunque sarete, uno splendido agosto. Anche lontano dai social, se necessario.
Se siamo stanchi/e e possiamo permetterci di allentare il tiro sul nostro progetto Instagram, il nostro personal branding e simili, facciamolo. Un canale social non muore se pubblica di meno e si prende una pausa, e noi arriveremo a settembre carichi/e di nuove idee.
E soprattutto state bene. Ecco, statemi bene!
Un’ultima nota personale: sto amando scrivere questa newsletter, mi sembra di scrivere una lettera ogni mese. Rispondetemi e raccontatemi come va, con i social e non, o se avete progetti o dubbi di cui potremmo parlare.
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Un abbraccio,
valentina