Fuori dal PED #6 - Di ritocchi, metaversi e trend social 2022
Ciao *|MERGE1|*,
come va l'autunno? questo ottobre mi ha regalato in due novità:
Sono diventata Head of Social Media di Fortune Italia, l'edizione italiana del magazine di business, tecnologia e salute americano! Siamo in fase di startup ma nei prossimi mesi ti racconterò un po' di retroscena e cosa imparerò.
Ho iniziato a fare video sul mio canale TikTok: mi diverte molto, e un video in cui spiego un meme è andato virale. Sono soddisfazioni. Se anche tu vuoi scoprire questo mondo, in fondo alla mail ti consiglio un libro chiaro e utile a noi Millennial.
Veniamo alle cose serie:
Quanto è importante l'estetica sui social nel 2021?
Molti progetti social di successo nati durante la pandemia hanno una cosa in comune, per come la vedo io: la predominanza dell'idea rispetto all'estetica. Su Instagram in particolare credo che la tendenza si sia manifestata più palesemente.
Pensiamo a Khaby Lame, che ha raggiunto 53 milioni di follower con un gesto, e mostrandosi nei video praticamente sempre in tuta.
Insieme a lui, quanti progetti hanno avuto successo indipendentemente dalla potenza estetica del o della protagonista? Quante volte il contenuto è stato più importante della forma?
Sono molti i creator/progetti/influencer che hanno avuto un boom raccontando, divertendo, spiegando qualcosa e senza usare l'aspetto fisico come primo "hook".
In questo ragionamento non voglio considerare i profili iper seguiti di Cristiano Ronaldo, le Kardashian, Diletta Leotta o i Ferragnez. Non voglio considerarli perchè le loro carriere erano già avviate da anni.
Gli spunti più interessanti riguardano i progetti nati negli ultimi due anni e in questi tempi di "new normal" (siamo già in post pandemia? non l'ho ancora capito).
Ricordiamoci che fino a 3 anni fa per crescere su Instagram era necessario pubblicare foto pazzesche e le caption non contavano così tanto. L'impatto estetico era fondamentale. Ovviamente questo non lasciava molto spazio alle "imperfezioni". Ti ricordi? Aprivi Instagram ed era tutto un travel blogging e Photoshop. Non voglio dare un giudizio etico, sia mai, ma quello era lo stato dell'arte e alla lunga forse ci ha un po' stufato.
Oggi mi sembra diverso: caroselli informativi, soluzioni creative, caption lunghe, audio, video. I dati parlano chiaro: per quanto Instagram rimanga un social visuale, cerchiamo contenuti capaci di lasciarci qualcosa, di ingaggiarci, come dicono.
Sarà l'evoluzione delle piattaforme, l'ascesa di TikTok, sarà la Generazione Z che se ne frega dei canoni estetici tradizionali, o saremo noi che veramente ne siamo usciti migliori?
Nonostante ciò, una certezza: l'accettazione del corpo, in particolare per i Millennial, è un tema ancora forte. Molte persone hanno problemi nell'accettare il proprio corpo e cercano certezze e stimoli per superare questo ostacolo. La portata dei contenuti di chi si impegna ogni giorno per parlarne ce lo dimostra: ho intervistato Francesca Mittoni, che sul suo profilo IG @frafitfoodie aiuta i suoi 92K followers a piacersi per come sono, smontando falsi miti sulla dieta e smascherando le foto ritoccate.
Buona lettura! e fammi sapere - se vuoi - cosa ne pensi rispondendo a questa mail o con un messaggio su Instagram.
V. Ciao Francesca! Su Instagram fai un gran lavoro per sensibilizzare le ragazze sull’accettazione del proprio corpo. Quando hai iniziato a produrre contenuti di questo tipo?
F. Ho questo profilo dal 2014, ma all’epoca i contenuti erano diversi perché non stavo bene, pubblicavo solo ricette sane. In seguito il profilo non mi rispecchiava più, e ho avuto periodi in cui non pubblicavo. In quegli anni mi ha aiutato molto seguire account che parlassero di accettazione del corpo, food freedom, e piano piano ho iniziato ad assimilare questi temi. Cambia molto seguire una persona che ti spiega come vivere in modo sano, invece di chi ti dice di mangiare tre carote al giorno!
Durante la pandemia ho avuto più tempo per la creazione dei contenuti, che volevo fossero simili a quelli che mi avevano fatto stare bene. Ho creato @fratfoodie per comunicare quello di cui avrei avuto bisogno io nel momento in cui non accettavo il mio corpo.
V. Oltre ad Instagram usi altri social per affrontare questi temi?
F. Instagram mi piace perché lo sento mio (da brava millennial). Mi piacerebbe fare anche video su YouTube, ma sono ancora un po' lenta nel montaggio e ci voglio pensare bene. Vorrei provare TikTok.
[ndr. Pausa in cui cerco di convincere Francesca a lanciarsi su TikTok]
V. Hai quasi 100K follower. Ti senti più influencer o content creator?
F. Secondo me il nome giusto è content creator. Quella dell'influencer è una definizione ampia, "essere influencer" negli anni ha assunto un'accezione negativa perchè in molti hanno abusato di questa posizione. Il content creator invece secondo me è qualcuno che attraverso i contenuti può lasciarti qualcosa.
V. Collabori con diversi brand in linea con i tuoi valori. Come vengono percepite dai tuoi follower queste collaborazioni?
F. Le persone non accettano molto i contenuti sponsorizzati. Noto che l’interesse cala quando inserisco il tag adv. Forse la gente non si rende conto di quanto tempo porti via la creazione dei contenuti di qualità. Ad ogni modo quando lo faccio cerco di calibrare al meglio i contenuti adv con gli altri, in modo da essere bilanciata.
V. Una rubrica utile e simpatica è "Trova la modifica", in cui inviti a cercare le modifiche sulle foto delle influencer. Quali feedback ricevi? Quante influencer hai fatto arrabbiare?
F. In generale la gente apprezza questa rubrica. A lungo andare spero sia utile perché ci abitua a capire che dietro mille ritocchi ci sono corpi reali. Poi c'è anche chi chiede il nome delle app di ritocco. Purtroppo non capiscono che lo scopo della mia rubrica non è denigrare nessuno, bensì mostrare quanto sui social la realtà venga troppo spesso alterata.
V. In Norvegia è entrata in vigore una legge che obbliga aziende e influencer a segnalare chiaramente tutte le immagini pubblicitarie in cui il corpo di una persona è stato ritoccato per essere abbellito. Ritieni possa essere un concreto passo in avanti per limitare questa abitudine?
F. Può rappresentare un ottimo messaggio, ma concretamente il ritocco non si può controllare al 100%. Inoltre, se vedo un’immagine ritoccata, pur con un'etichetta che me lo segnala, il mio cervello la assimila comunque, che ci sia l'etichetta o meno. Questo strumento penso funzioni fino a un certo punto.
V. Su Instagram specialmente dalla pandemia in poi sono cresciuti molti creator interessanti al di là del proprio aspetto fisico. Credi che Instagram sia veramente cambiato rispetto a 3/4 anni fa? Ci sentiamo un po’ più libere/i nel mostrarci senza paranoie?
F. Sì, qualcosa si è mosso, ma specialmente oltreoceano: in America si fanno molti meno problemi di noi a mostrarsi per come sono. In Italia siamo ancora un po' indietro.
V. E i giovani? Ce ne sono tra chi ti segue?
F. Il mio pubblico è composto per lo più da 30enni. Mi seguono molte persone tra i 25-35 e un po’ di 35-45. Mi segue meno invece la fascia 13-17, evidentemente interessata a contenuti differenti. Credo non mi seguano perché non si rispecchiano in me, avendo un’età diversa.
V. Qual è il post che ha generato più interesse?
F. I contenuti che finora sono andati meglio sono due reel: un reel dove dimostro che anche i video si possono modificare attraverso le app di ritocco, e un reel in cui dico che sentirsi gonfi è normale (lol).
V. Ti piacciono i reel?
F. All’inizio non mi piacevano molto, poi ho iniziato a guardarli e ora non mi dispiace per niente farli, anzi!
☄️ Top 10 news
Su Instagram è successo di tutto: un nuovo tool per programmare le Live; diciamo ciao a IGTV; possiamo pubblicare da desktop, creare un post in collaborazione che compare su entrambi i feed; le Stories potranno essere di 60 secondi senza essere frammentate.
Facebook cambia nome in Meta (cambia il nome della società, non del social) per essere riconosciuto come creatore del metaverso: il perchè del rebranding.
Facebook comunque continua ad essere nei guai, ricordiamocelo: ecco tutti i Facebook Papers
...mentre Zuckerberg dice che i Reels sono il futuro perchè ha paura di perdere i giovani (via Financial Times)
Trump lancia il suo social network. Si chiama TRUTH e arriverà nel 2022 (via Il post).
Su Minus, nuovo social, non esistono notifiche e possiamo postare un numero limitato di contenuti. Un sogno? (via ItalianTech)
YouTube continua a spingere Shorts (il formato simil TikTok/Reels)
TikTok si sta mangiando tutto, anche Pinterest
La cryptovaluta di Facebook continua ad evolversi (via socialmediatoday), e forse su Instagram potremo postare NFTs (!)
LinkedIn chiude in Cina per la troppa ingerenza governativa (via BBC)
👩🚀 Trend
Red flags, red flags ovunque: l'emoji della bandiera rossa ha riempito Twitter, TikTok e un po' di Instagram. All'estero, e piano piano anche in Italia. I contenuti rispondono alla domanda sottintesa "Qual è l'abitudine che non sopporti di un'altra persona?". Mangia la pizza con l'ananas? Fa delle foto orrende su Insta? Scrivila tra virgolette e mettici delle bandierine rosse alla fine.
Ma tutte queste foto di vip in negativo? è un meme, spiega Know your meme, nato su Facebook, poi passato per Twitter e infine su Instagram. Come per tutti i meme, inutile cercare significati che non ci sono, fa ridere, e se vogliamo possiamo usarlo in comunicazione :) Qui un esempio perfetto di come un brand può posizionarsi benisssimo su un contenuto simile.
La base per creare un meme con Zuckerberg mentre spiega il metaverso.
📈 Dati utili
Quali sono le 10 tendenze protagoniste del 2022? Talkwalker, ottimo software di monitoraggio delle conversazioni online, ha pubblicato un nuovo report definendo i trend social del prossimo anno, non perdetevelo.
Secondo il 2/3 degli americani (Gen Z inclusa) si stava meglio quando non c'erano i social (via John Della Volpe)
Il prevedibile andamento di follower di Al Gore vs Greta Thunberg (via Twiplomacy)
📚 Cosa ho letto
Creare successi, di Derek Thomson (RoiEdizioni): qual è la formula del successo di un prodotto? il giornalista di The Atlantic analizza diversi prodotti culturali per trovare la risposta.
TikTok strategy 2.0, di Federico Rognoni (Anteprima Edizioni): questo manuale si sta rivelando veramente utile per scalare TikTok. Seguendo alcuni consigli di Rognoni ho raddoppiato la fanbase in meno di un mese.
Fare marketing rimanendo brave persone, di Giuseppe Morici (Feltrinelli): un saggio evergreen utile fare pace con alcune dinamiche del marketing.
I baffi, di Emmanuel Carrère (Adelphi): lui è tra i miei autori preferiti al mondo, ma questo romanzo breve non mi ha fatto impazzire.
Bonus: è uscito il libro di Giulio Castoro, autore del profilo Instagram @instadellaspesa! Non ho ancora letto "Prosecco, pannolini e pappa per il gatto" ma lo consiglio a priori perchè Insta della spesa è uno dei progetti social più creativi ed efficaci del panorama social italiano. Se ti interessa, .
💰 Jobs
Gorillas, la nuova startup che ti porta la spesa a casa in 10 min, cerca un social media manager su Milano. Sembra tutto molto bello.
iMille, agenzia di Roma, cerca un Community Manager & Data Analyst.
Su Milano, DOING cerca un Content e Social Media Manager.
Vodafone cerca un Digital & Social Hub Manager.
😄 LOL
Sono Valentina Tonutti e mi occupo di social media, in particolare per politica e media.
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Grazie per leggermi ❤︎ Ci vediamo a fine novembre!
Valentina