Come ci informiamo sui social
Ciao *|MERGE1|*,
buon sabato e benvenuto/a in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Oggi parliamo di come ci informiamo sui social.
É la primavera del 2020, siamo in Italia, c'è la pandemia.
Tra un impasto per la pizza e un video messaggio di Conte non ci rendiamo conto che su Instagram non cerchiamo più solo foto di gattini ma anche news, approfondimenti, punti di vista sull'attualità.
Per la precisione, nel 2020 il 17% di noi italiani ha usato IG come mezzo di informazione, superando anche Twitter.
É maggio 2021, sempre in Italia, la pandemia c'è ancora, Conte no.
Su Instagram diamo ormai per scontate le pagine informative, gli attivisti, i giornali. Will e Factanza (ndr. è stata la prima intervista di questa NL. Mi vergogno del layout ma la linko ) fanno da capofila mentre TikTok inizia piano piano a bussare alla porta di un pubblico più ampio.
Arriviamo ad oggi: è giugno del 2022 e la transizione digitale del sistema mediatico italiano è ormai evidente, nonostante sia stata più lenta di altri paesi europei.
Ce lo ricorda il nuovo Digital News Report 2022 di Reuters, che ogni anno offre ottimi spunti di riflessione per quanto riguarda la nostra fruizione delle notizie.
Un paio di premesse che potranno sembrare scontate ma che è sempre utile ricordare:
Nel nostro paese la percentuale di persone che fruisce le notizie via smartphone aumenta e arriva al 70% (i videomaker mi odieranno ma: basta con i video in 16:9, se non per YouTube)
Carta stampata e tv sono in discesa; l'online in stabile crescita
Passiamo ai social media.
Rispetto a due anni fa il podio non è cambiato molto: le piattaforme social più utilizzate per informarsi in Italia rimangono Facebook, Whatsapp e YouTube, con le prime due in calo.
Seguono Instagram, Telegram (entrambe in crescita) e Twitter.
Manca TikTok perchè stiamo considerando l'Italia. In generale TikTok è diventata la piattaforma in più rapida crescita per quanto riguarda l'informazione, in particolare - non ci sorprende - tra i già giovani. Il 15% degli utenti appartenenti alla Gen Z afferma di usare TT per informarsi, in particolare in America Latina, Asia e Africa.
Sarà perchè l'ecosistema Meta sta perdendo il suo fascino? Se lo chiede anche Digital News Report.
Nonostante le piattaforme in ascesa invitino sempre di più alla produzione di video (TikTok, YouTube), la maggior parte delle persone preferisce consumare una notizia leggendo, non guardando.
Ciò significa che è meglio raccontare una notizia attraverso un post testuale e non con un video? Non credo.
Gli intervistati dichiarano di preferire ancora il formato testuale a quello video perchè sostengono sia più rapido accedere ad un sito, perchè l'esperienza video a volte è scarsa e perchè leggere permette un maggior controllo.
Anche uscendo dal settore dell'informazione non possiamo affermare che un singolo video riesca a svoltare un profilo Instagram o un canale TikTok se al contempo non organizziamo per bene anche il resto dell'ecosistema digitale.
Ma è altrettanto innegabile che trovando il giusto equilibrio tra immagini e testo un video possa rivelarsi un formato efficace e i linea con le esigenze del pubblico. Vedremo come evolveranno le nostre abitudini.
Il report di Reuters parla dello stato dell'informazione, ma è un'ottima cartina tornasole per molti settori simili. Per una panoramica completa, consiglio di leggere anche l'ultima puntata di Ellissi, ottima newsletter di Valerio Bassan.
Fammi sapere, se vuoi, cosa ne pensi rispondendo a questa mail. Ti lascio alle news e alle altre cose da leggere.
Io anche questa volta scrivo questa newsletter ascoltando gli Abba, ormai mi sono arresa, sono fan.
Buon sabato e alla prossima!
V.
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Ogni ultimo sabato del mese ti consiglio una lettura che può essere utile a noi che ci occupiamo di social media. Saggi e romanzi che ci fanno riflettere su questo pazzo e in continuo movimento mondo.
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Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media strategist, in particolare per editoria, media e politica. Ho l'accento friulano e un cane che entra spesso nelle call.
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L'immagine di copertina è stata realizzata da Giorgia Petracci.