Il miglior politico di TikTok
Ciao!
benvenuto/a in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Anche tu più lavori nel digitale e più hai bisogno di immergerti nel completo silenzio e circondata/o dalla natura? Io sì, dopo 3 settimane trascorse nei boschi del mio Friuli mi sento molto meglio.
In ogni caso, eccoci tornati alla realtà. Oggi usciamo dal nostro PED per entrare in quello dei politici italiani in campagna elettorale.
Per lavoro mi sono occupata di questo settore specialmente in passato. Un occhio allo stato dell'arte della comunicazione politica social però lo tengo sempre (qui avevo raccontato la rincorsa delle Istituzioni a Instagram, qui il rapporto tra influencer e politica e in giro online c'è qualcos'altro).
Per questo motivo e perchè manca meno di un mese alle elezioni, in questa puntata vediamo chi sono i leader presenti (e assenti) su TikTok, analizziamo la loro strategia e proviamo a capire se valga la pena esserci e come.
A fine mail, come sempre, le più importanti notizie che riguardano i social media e una raccolta di articoli e libri interessanti per SMM e appassionati.
Buona lettura e buon sabato!
Valentina
PS. l'estate è stata occasione per rivoluzionare il mio sito, se vuoi dare un'occhiata ai miei lavori e i miei servizi click qui.
TikTok politics: come fare campagna elettorale su TikTok
Durante questa campagna elettorale mi ha sorpreso non notare un'accelerata verso la piattaforme social più in voga e oggettivamente ricca di potenzialità quale è TikTok.
Capisco che la strategia di leader e partiti interessi principalmente le piattaforme tradizionali (l'universo Meta), ma l'ascesa di TikTok, anche nel nostro Paese, è indiscutibile: secondo i dati circa un terzo degli utenti internet in Italia usa TikTok. Certo, la gran parte di loro ha meno di 30 anni, ma come spesso accade piano piano l'età media su questa piattaforma probabilmente si alzerà.
Da non sottovalutare anche l'effetto early adopters: dall'alba dei tempi approdare per primi su una piattaforma social regala un netto vantaggio che può valere più di creatività e strategia.
Il motivo del vantaggio è uno: ho il coraggio di parlare per primo di un argomento, vengo individuato come voce competente del mio settore, cresco, divento un punto di riferimento e i colleghi/brand che arriveranno dopo dovranno fare più fatica per imporsi sulla stessa audience.
In ultimo un'analisi dell'agenzia Arcadia ha evidenziato che TikTok rappresenta il luogo in cui si generano più interazioni con gli utenti.
Smarchiamo quindi la prima domanda: vale la pena per un politico essere su TikTok? a fronte di tutto ciò, sì.
Ecco, a oggi, quali leader italiani sono presenti (e assenti) sulla piattaforma:
Matteo Salvini, leader della Lega, ha l'audience più ampia: +500k follower
Giuseppe Conte, leader del M5S, lo segue con +200k follower
Giorgia Meloni, leader di FDI, al terzo posto con +88k follower
Entra in classifica da ieri anche Carlo Calenda, che con questo video annuncia il suo arrivo sulla piattaforma «per parlare di politica, libri, cultura [...] E lo so che non è molto comune».
Gli perdoniamo di aver scritto "TikTok" staccato e di rinnegare tutta una fetta di creator che da diverso tempo parlano di libri, cultura e attualità, solo perché unico esponente del centrosinistra presente.
Su TikTok ci sono anche altri esponenti come Danilo Toninelli, che spazia dalla politica alla divulgazione su temi tecnologici (¯\_(ツ)_/¯) e Gianluigi Paragone.
Per dovere di cronaca menziono anche Giuseppe Civati e Luigi Di Maio: sembrano essere presenti su TikTok, ma non avendo degli account verificati (con la spunta blu) ed essendo poco utilizzati non mi sento di prenderli in considerazione perchè you never know.
La strategia TikTok dei principali leader italiani
In generale TikTok non viene sfruttato appieno in tutte le sue sfumature. Tutti i video sono sì verticali a livello tematico, ma gli strumenti a disposizione non vengono utilizzati molto. Più facile trovare un'intervista tv adattata. In particolare Salvini e Meloni pubblicano spesso video in formato quadrato, con sigle ed elementi che ci fanno capire essere riciclati da altre piattaforme (FB&IG). Spezzo una lancia a favore di Carlo Calenda che già dal secondo video ha iniziato a rispondere ai commenti con video ad hoc;
Matteo Salvini ha l'audience più ampia ed è il primo ad aver aperto il canale TikTok nel 2019. Essere abituato a fare video sicuramente lo aiuta a creare contenuti in linea con la piattaforma e a crescere. D'altronde il video "alla buona", registrato dalla telecamera frontale e in cui commenta brevemente una notizia/accusa un avversario è un suo marchio di fabbrica anche sugli altri social;
Giuseppe Conte ha i video tecnicamente migliori. Video registrati bene, editati, formato 9:16, sottotitoli presenti e ben visibili (ndr. una cosa che non sopporto sono i sottotitoli oscurati dagli elementi della piattaforma che si sovrappongono solo una volta pubblicato il video). Anche qui però scarseggiano le interazioni con gli utenti;
Giorgia Meloni ha performance più basse rispetto agli altri, principalmente perchè non si rivolge direttamente agli utenti e pubblica poco. Torniamo al punto 1: su TT non è importante che un video sia esteticamente perfetto, ma se parli a una telecamera e non a me che sto guardando lo schermo sarò meno coinvolta.
Best practices della politica su TikTok
Estraendoci dalla campagna elettorale in corso, esistono politici che usano bene TikTok? sì, due persone secondo me stanno facendo un ottimo lavoro, con audience e contesti molto diversi.
Ken Russell, candidato al Congresso USA
49 anni, democratico, candidato in Florida al Congresso USA e abilissimo tiktoker autodidatta (non è stato aiutato da nessun SMM!).
Il canale TikTok di Ken Russell rappresenta il miglior utilizzo di questa piattaforma da parte di un politico:
Usa un tono diretto e ironico senza snaturarsi o apparire ridicolo
Racconta le proprie battaglie politiche, soffermandosi sui temi che ritiene più cari ai giovani
Sfrutta gli elementi della piattaforma come le risposte ai commenti via video, gli stitch (= creare un video remixandone un altro), gli audio, i trend, i meme, ecc
Insomma ha compreso benissimo l'animo della piattaforma e il modo in cui fruiamo i contenuti su questa app.
Il suo colpo da maestro è un video in cui sfrutta il balletto di un'utente per ricordare ai giovani di andare a votare, simulando lo scroll d chi sta guardando. Nella sua semplicità, un contenuto perfetto e non scontato. Per capire meglio cosa intendo puoi guardare questo video in cui ne parlo (sì, ci sono anche io su TT, seguimi su @vatonutti se ti va, mi sto divertendo molto a parlare di social).
Fan fact: in un'intervista a Daily Dot Ken Russell ha dichiarato di aver aperto il canale TikTok perchè, disponendo di un team social, non gli rimaneva che una piattaforma da poter gestire autonomamente. Ha capito da solo come fare e pubblicare i video e la gestione è tutta sua. Chapeau!
«Then here comes TikTok, and nobody knows what to do about it. You can’t buy your audience on it, you can’t have your consultant run it. You have to be yourself. And that is a good thing for some people and a bad thing for the politicians who are only successful because people don’t see who they really are.»
- Ken Russell
Andrea Cassani, sindaco di Gallarate
39 anni, sindaco di Gallarate (VA), una presenza social ordinata, da manuale, e da giugno un profilo TikTok, @cassaniandrea, con un chiaro obiettivo: raccontare la #VitaDaSindaco (così si chiama la sua rubrica).
Ad Andrea Cassani i social media piacciono, è chiaro, ed è altrettanto chiaro che gli piaccia farne un uso consapevole e accurato. Detto ciò, non era obbligato ad aprire un canale TikTok.
Sempre per tornare al discorso degli early adopters: un cinque alto al sindaco di Gallarate perché sta camminando su un terreno poco battuto, sperimentando e rivolgendosi ai più giovani: fa i POV (= Point of view, video-meme in cui evidenzi l'ironia di un atteggiamento), risponde ai commenti, prova i trend, racconta la vita al Comune e fa tutto questo divertendosi, che alla fine è l'atteggiamento che in qualche modo funziona sempre, per chi crea e per chi fruisce.
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Ciao! Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media strategist. Dal 2015 lavoro con i social soprattutto per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: la mia newsletter nasce per questo.
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