Come e perchè un brand può comunicare su BeReal: il caso Chipotle
Ciao *|MERGE1|*,
benvenuto/a in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Anzi..."Ciao ragazzi! Eccomi qua! Vi do il benvenuto sulla mmmia newsletter!"
Penso che sia la prima volta in cui cito Berlusconi su questa newsletter e mai avrei pensato di farlo, ma questa frase è ormai entrata negli annali.
Non entrerà invece di certo nei manuali di comunicazione social, visto che l'1 settembre potrà essere ricordato per il giorno in cui più politici italiani sbagliarono a usare TikTok.
Parlo ovviamente di Matteo Renzi e Silvio e Berlusconi, che sono entrati a gamba tesa nella cerchia dei leader politici attivi su TikTok attraverso dei video che non sono sbagliati a livello tecnico (non è quasi mai questo il vero problema sui social), sono sbagliati perchè si portano dietro l'assoluto disinteresse nei confronti dell'altro, grande boria e egocentrismo.
Credono veramente che gli under 30 ci caschino? A meno di un mese dalle elezioni?
Come dimostra il discorso fatto da questa giovane ragazza in questo video diventato popolare, no: alla gen z non gliela fai.
Nella e in questo articolo de Il Post avevamo previsto uno scenario simile già valutando la strategia di Meloni, Conte, Salvini e Calenda.
[A proposito, benvenuti a tutti i nuovi iscritti che arrivano dal Post! Mi chiamo Valentina, sono una social media strategist che va matta per il mondo dei media, dell'editoria e della politica. Questa newsletter è una piazza per dialogare senza troppi giri di parole di trend social e social media management. Fatevi sempre sentire rispondendo alle mail se avete dubbi, domande, riflessioni da condividere, sono qui apposta].
A questo punto voglio spezzare però una lancia in favore di un altro nuovo attore politico sulla piattaforma del momento.
Lo stesso giorno di Renzi e Berlusconi è arrivato anche il profilo ufficiale del Partito Democratico.
Un ingresso in punta di piedi ma a cui darei un 7 nonostante sia passato in secondo piano un po' perchè proporsi come partito è più difficile rispetto al proporsi come politico e un po' perché tendiamo a soffermarci prima sugli strilli e sulle cose negative.
Il Partito Democratico ha inaugurato il canale con un video del deputato Alessandro Zan - politico e attivista LGBT - in cui si presenta, spiega le sue battaglie e parla di diritti.
Chiaro, tutto è fatto in vista del voto e si tratta di una comunicazione in ogni caso in ritardo, ma nessuno ancora aveva portato sul tavolo tematiche sentite dalla generazione che fa da padrona su TikTok, che - dando una sbirciata ai commenti - sembra aver apprezzato.
L'editing del video è molto sobrio: il protagonista, Zan, parla mentre passeggia per Roma, ci sono i sempre fondamentali sottotitoli, qualche transizione e il video è stato registrato da telefono.
Niente a che vedere con l'editing pacchiano, rumoroso e oggettivamente non necessario a cui siamo stati abituati negli ultimi giorni.
In ultimo, è apprezzabile la scelta di non far comparire, almeno per primo, il Segretario Enrico Letta solo perchè leader del partito. In un panorama politico di prime donne, scegliere di non emergere per primo su una piazza virtuale che si conosce poco mi sembra una buona ratio.
Provando a guardare dall'alto tutta l'attenzione che si sta concentrando su TikTok in occasione delle elezioni mi torna in mente questa frase:
«Quando gli adulti arrivano su una piattaforma, quella piattaforma inizia il suo declino.»
*per adulti, digitalmente parlando, intendiamo gli over 30
Sono anni che la sento ripetere e sono anni che non ricordo chi l'abbia detta o scritta per primo, ma la sottoscrivo al 100%.
Ora, sta arrivando il momento di applicare questa considerazione anche a TikTok?
L'arrivo dei politici segna l'inizio della fine della piattaforma?
No, TikTok sembra stare benissimo e non credo che i riflettori si spegneranno presto.
Perchè tra TikTok e tutte le piattaforme tradizionali ci sono molte differenze, si parla quasi di una nuova "epoca social".
La partita è ancora tutta da giocare e soprattutto, a oggi, pubblicare un TikTok non è così semplice per tutti come fu pubblicare una foto su Instagram.
Il linguaggio di TikTok non è ancora così popolare e facile da abbracciare ed è più semplice essere fruitore che creator.
Però, però, in generale l'aumento di utenti nella fascia adulta ci deve sicuramente far pensare.
Instagram è diventato più noioso da quando si è saturato di persone adulte che spiegano cose (non giudico, anche io faccio parte di questa categoria!). Facebook, all'epoca, uguale.
Un'evoluzione fisiologica che riduce però i momenti di puro svago.
Di solito l'equazione è questa:
Nuovo territorio social --> nuove generazioni --> spontaneità --> contenuti aziendali --> persone adulte --> disinteresse dei più giovani
Ragionando su questo tema mi viene in mente anche BeReal ( un recap di come funziona).
I 10 milioni di utenti che ha raggiunto la piattaforma non sono pochi. Le aziende stanno scalpitando per capire come imporsi anche su BeReal.
Le sfide piacciono a tutti i social media strategist e manager ma non è per niente semplice impostare una strategia di contenuti in questo caso: su BeReal non hai follower, ma amici. Su BeReal non hai molto margine per programmare i contenuti, hai due minuti per pubblicare una foto quando lo decide la piattaforma.
I brand che stanno effettivamente provando ad essere su BeReal sono pochissimi, ma esistono. Chipotle, catena di ristoranti statunitense, è uno di questi.
Come e perchè un brand può comunicare su BeReal:
il caso Chipotle
Come raccontato a Morning Brew, millennial e gen z rappresentano una fetta importante di clienti per Chipotle e per questo il team di BeReal ha ritenuto interessante provare a comunicare sulla piattaforma.
La prima campagna di Chipotle su BeReal ha provato ad ampliare l'audience lanciando un codice sconto: in una foto postata è mostrato un sacchetto con scritto "le prime 100 persone che usano il codice FORREAL nella app Chipotle ricevono un antipasto gratis".
Questo codice è stato diffuso solo su BeReal, in modo poi da capire quanto potesse effettivamente convertire l'iniziativa (valutare il ROI, se vogliamo fare quelli del marketing).
Stando al loro direttore social i codici sono andati a ruba nei primi 30 minuti. Possiamo dire che ha funzionato.
BeReal farà la fine di Clubhouse?
Il marketing riuscirà a trovare spazio?
Non lo sappiamo, ma torniamo all'effetto early adopter di cui parlavamo anche nella : testare per primi una piattaforma è un rischio, ma se poi funziona un grande vantaggio. Tanto vale, ragionando il più possibile, provare.
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📈 Il dato
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Fonte: social media today
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L'immagine di copertina è stata realizzata da Giorgia Petracci.