Come nasce e finisce una shitstorm
Ciao *|MERGE1|*,
benvenuto/a in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Oggi riprendono le recensioni dei libri social. Alla fine della mail trovi tutto: libro del mese e lista aggiornata.
Scrivendo gli appunti su Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social mi è tornata in mente l'influencer di moda Giulia Torelli, aka @rockandfiocc, al centro di una polemica durata una settimana intera.
Per chi se la fosse persa: in neanche 60 secondi di stories Torelli ha detto la sua sui risultati delle elezioni, sostenendo fosse giusto togliere il diritto di voto agli anziani perchè causa della vittoria di Fratelli d'Italia.
Questa dichiarazione ha occupato prepotentemente tutte le piattaforme social, telegiornali, talk show, articoli. Ce ne era bisogno? Forse no.
Negli ultimi mesi Torelli è anche approdata su TikTok dove, a parte una piccola percentuale di fan che lo sono a prescindere dalla piattaforma, non è sempre stata apprezzata perchè si è spesso rivolta agli utenti dando per scontato che tutti la conoscessero.
In particolare è stato criticato un video, poi rimosso, in cui difendeva la presenza di vari creator in una copertina di Vanity Fair dedicata a chi "sta cambiando la moda".
"Ma chi è questa?" - "raga ma chi è" - "scusa ma tu chi sei?" era il mood dei commenti.
Ha cercato di essere la stessa persona che oggi è su Instagram, canale che presiede da una decina di anni e dove ha 200K follower.
TikTok però, lo diciamo sempre, non perdona: o mi diverti, intrattieni, sei utile, oppure passo al video successivo.
Ci piaccia o meno, funzioniamo tutti così lì sopra. E se vuoi esserci, sei tu che devi adattarti al comportamento degli utenti su una piattaforma.
Dare per scontata la propria popolarità è per poche, pochissime persone. Ferragni, e non mi viene in mente altro.
Se c'è una cosa che invece è arrivata a tutti è che su TikTok vince l'autenticità. Ed è forse per questo che Torelli si è lasciata andare a briglie sciolte anche sul tema elezioni.
Presa dalla smania di autenticità (diventerà la croce dei nostri anni, questa autenticità? ne parla il nuovo libro di Gilles Lipovetsky, che vorrei iniziare presto) per essere in linea con il social del momento, Giulia Torelli ha fatto confusione tra le piattaforme.
Gli errori sono stati compiuti su tutta la linea:
- Contenuto: proporre di togliere il voto agli anziani perchè hanno portato al governo un partito non solo non è accettabile ma contiene anche un'informazione falsa
- Tempismo: a poche ore dai risultati delle elezioni non si parla d'altro, dato il tuo pubblico non puoi pensare di dire la tua con leggerezza e passare inosservata
- Estetica: il filtro con i fiorellini non ha che peggiorato la fruizione di un messaggio già sbagliato
Ma dobbiamo riflettere anche sulla reazione che c'è stata.
La shitstorm non è solo commenti negativi.
Insulti in massa, minacce di morte, caselle email intasate, un attacco su tutta la linea che non credo augurerei a nessuno (sì, c'è di peggio, ma c'è sempre di peggio).
La shitstorm ti arriva addosso e l'unica cosa che puoi fare è scomparire. Come ha fatto Torelli negli ultimi giorni.
Se da un parte le critiche ci stanno tutte ed è giusto che arrivino, dall'altra parte commentare e insultare in massa la persona protagonista dell'epic fail rappresenta la dinamica di branco che tanto critichiamo in altri contesti e che descrive Lanier in Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social, libro che cito in seguito.
Giulia Torelli è una closet organizer che parla - di solito - di moda. Ha un potere, chiaro, ma riprendiamoci anche il nostro potere di andare oltre e di non soffermarcisi troppo.
Update: ieri sera Giulia Torelli ha pubblicato le prevedibili stories in cui si scusa per tutto ciò che ha detto. I suoi follower hanno ripreso a crescere.
L'andamento dei follower di @rockandfiocc dall'inizio della shitstorm alle sue scuse.
In ultimo:
ho catalogato meglio (spero) la biblioteca social.
Al solito posto trovi il bottone per accedere alla lista di libri consigliati, riorganizzata in modo da essere più fruibile.
Piano piano la completo, ma intanto fammi sapere se ne stai leggendo qualcuno. Vuoi proporne uno? scrivimi :)
Buon weekend di post programmati!
V.
☄️ Top 5 social media news
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TikTok è il nuovo re dei social network. E adesso?
📚 Biblioteca social
Dieci consigli per cancellare subito i tuoi account social
Jaron Lanier
Il Saggiatore
160 pagine
€ 10
✭✭✭✫✫
La gran parte dei problemi legati ai social media sono legati all'assenza di consapevolezza.
Ci dimentichiamo sempre che questi strumenti li abbiamo inventati noi e che devono servire ai nostri scopi.
Nonostante con la stessa convinzione io rigetti le visioni apocalittiche che sostengono la vittoria degli algoritmi sull'uomo, mi affascinano le posizioni radicali e tranchant sul tema.
Il documentario Netflix The Social Dilemma per me ha fatto più danni che altro nel raccontare il funzionamento dei social (ne parlavo qui), ma se devo salvare qualcosa salvo il contributo di Jaron Lanier.
Jaron Lanier, autore del libricino di cui scrivo oggi, è un pioniere dell'informatica, scrittore, musicista e un veterano della Silicon Valley. Ha lavorato con le aziende più importanti in ambito tecnologico e vissuto l'evoluzione dei social dall'inizio a oggi.
Il contenuto di Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social è molto chiaro dal titolo: attraverso il racconto degli effetti negativi dei social media sulla vita dei singoli individui e sull'intera società Lanier ci spiega perchè usare i social media ci farà sempre e comunque male.
Per noi che lavoriamo con i social la prospettiva di non avere account social ci sembra impossibile, ma andiamo oltre il titolo provocatorio.
Il messaggio più interessante è che tutti noi, nessuno escluso, possiamo rimanere vittima dei lati oscuri dei social e diventare, lì sopra, diversi, più cattivi.
Perchè le piattaforme favoriscono l'effetto branco, perchè per forza di cose "la fregatura" - come Lanier definisce i meccanismi delle piattaforme social - alimenta in noi sentimenti più negativi che positivi.
La soluzione non deve essere per forza così drastica (ehi Jeron, noi con i social ci mangiamo 😅), ma consiste nel provare a essere più consapevoli possibile delle nostre azioni, che possono avere conseguenze sugli altri e su noi stessi.
Unica pecca del libro è la scrittura: Lanier è un personaggio sui generis e non mi aspetto il classico saggio, però il flusso di coscienza perenne rende un po' pesante la lettura nonostante le pochissime pagine.
Fosse stato un documentario, un video su YouTube, forse l'avrei seguito più volentieri.
Una volta al mese ti consiglio una lettura che può essere utile a noi che ci occupiamo di social media. Saggi e romanzi che ci fanno riflettere su questo pazzo e in continuo movimento mondo. Clicca sul bottone giallo per accedere all'archivio.
*I link sono affiliati Tlon/Amazon. Se compri un libro da questo link ricevo una commissione che mi è utile per la scrittura di questa NL.
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Dal 3 al 6 ottobre Learnn, piattaforma di apprendimento digitale italiana, ha organizzato un evento gratuito per discutere di social, ads, e-commerce e conversione, visto che l'ultimo trimestre dell'anno è sempre impegnativo da affrontare dietro le quinte di siti e account social.
Durante le 4 giornate si parlerà, insieme a tanti professionisti, di:
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Io mi terrò libera sicuramente per seguire la giornata 1 sulla comunicazione social, ma anche gli altri giorni promettono bene.
Ciao! chiamo Valentina Tonutti e sono una social media strategist. Dal 2015 lavoro soprattutto per editoria, media e politica. Online e offline amo condividere e creare sinergie: questa newsletter nasce proprio per questo.
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L'immagine di copertina è stata realizzata da Giorgia Petracci, il mio logo da Egidio Filippetti.