Quel pasticciaccio brutto del Comune di Milano
Ciao *|MERGE1|*,
benvenut* in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Come stai? Io sono felicissima di aver organizzato il webinar di ieri: abbiamo parlato di come fare il report social ma è stata anche un'occasione per conoscere qualcuno di voi! Bello internet, belli i social, bello tutto, ma poi vedersi e parlarsi, anche se attraverso uno schermo, è impagabile.
Chiacchierando con voi è emersa la voglia di trovare un posto per uscire da questa newsletter e confrontarsi con più immediatezza rispetto alle mail. Ho delle idee che bollono in pentola, ci penso bene e torno da te.
Ieri sera ho anche aperto le iscrizioni alla nuova versione del corso live online SMM wannabe 2023 di cui ti accennavo la settimana scorsa. Qui trovi tutte le informazioni. Se al checkout inserisci il codice FUORIDALPED hai il 10% di sconto per partecipare all'edizione di gennaio ✨
Premessa finita, se hai domandi scrivimi pure rispondendo questa mail.
Passiamo al tema di oggi: il tanto chiacchierato annuncio di lavoro pubblicato dal Comune di Milano per trovare un social media manager (o un content creator? non è chiaro), full time a 1.300 euro al mese con partita iva.
Ho letto per bene il bando e non sono tanto i 1.300 euro a farmi storcere il naso quanto le attività e le condizioni indicate. Le Istituzioni dovrebbero dare l'esempio, ma non è questo il caso.
Fammi sapere poi anche tu cosa ne pensi.
Buona lettura e buon weekend di post programmati. Dai che tra poco è Natale (una minaccia o un sollievo?).
Valentina
Quel pasticciaccio brutto del Comune di Milano
Se in settimana non ti è capitato di leggere via stories o su LinkedIn questo articolo di Milano Today, ti faccio un breve riassunto.
Il Comune di Milano ha recentemente pubblicato un bando per trovare un social media manager che gestisca i canali social del Comune.
Le condizioni e le attività previste sono le seguenti.
Attività:
Scrivere i contenuti social (copy per post, stories)
Produrre i materiali multimediali (editing video, foto)
Gestire e presidiare 3 canali (Facebook, Instagram, LinkedIn) coordinandosi con l'Area Comunicazione
Condizioni (a parte quelle standard dei bandi pubblici):
Essere un professionista esterno con partita iva
Avere una laurea triennale e/o magistrale
Essere flessibili (la parola più temibile del mondo lavorativo)
Essere disponibili (quindi lavorare) 7 giorni su 7 dalle 9:00 alle 19:30
Essere disponibili (quindi lavorare) durante festivi e prefestivi
Durata dell'incarico: 6 mesi
Obiettivo: migliorare la relazione tra cittadino e istituzione tramite i social network.
I problemi di questo annuncio a mio pare sono tanti. Uno su tutti, la confusione generale che non mi aspetto da un'Amministrazione che fa dell'innovazione e della digitalizzazione la sua bandiera.
Problema numero 1 - Si cerca un social media manager o un content creator?
Il bando parla sempre di una figura denominata Content creator, ma di fatto le attività descritte sono quelle di un social media manager.
Le differenze tra queste due figure a volte sono sottili e poco chiare agli stessi SMM e content creator.
Detto ciò, credo di parlare per tutti noi dicendo che "social media manager" in questo caso sarebbe la formula migliore da usare.
Non per niente di solito il content creator viene contattato da agenzie o aree comunicazione per intervenire su campagne promozionali ad hoc e lavorare insieme al social media manager e/o al social media strategist.
Problema numero 2 - Il multitasking
Capisco bene che oggi il social media manager debba essere in grado di produrre short video per Reels o TikTok, foto, ecc. Da qui però a chiedere di elaborare i copy, le immagini, i video, per 3 canali, senza precisare altro o se ci sarà la supervisione di un grafico senior, il discorso cambia.
In ultimo: è possibile delegare tutte queste attività a una sola figura, ma questa figura non può essere pagata 1.300 euro accettando le condizioni descritte sopra.
Problema numero 3 - La disponibilità
Vorrei che la parola flessibilità si estinguesse. Quando la sento mi si curva la schiena come un gatto.
Flessibilità in Italia significa solo una cosa: essere responsabile sempre e comunque, a qualunque ora del giorno.
Nel bando viene specificato bene: la figura dovrà essere flessibile, reperibile in caso di emergenze, durante festivi e prefestivi e quanto basta.
Gestire i canali social di un'Amministrazione prevede per definizione l'intervento a orari indefiniti. Le Istituzioni vivono di notizie all'ultimo momento e bisogna aspettarselo.
Fattibile? Sì ma, ripeto, non a queste condizioni.
Problema numero 4 - La responsabilità
Fare il social media manager significa parlare per conto di un'azienda, un'ente o una persona.
La figura ricercata dovrebbe parlare per conto del centro industriale d'Italia, la vera capitale d'Italia secondo alcuni, quale è Milano.
Davvero la responsabilità di gestire e pubblicare i contenuti di una città come Milano vale 1.300 euro al mese a partita iva?
Problema numero 5 - La retribuzione, la partita iva, il tempo
Se devo lavorare 7 giorni su 7 tutto il giorno, difficilmente avrò tempo per gestire altri progetti come fa chi ha partita iva (tranne le "finte partita iva"). Non so tu, ma io difficilmente ce la farei. Mentalmente e fisicamente.
Non ho mai vissuto a Milano ma stando ai dati e ai racconti di amici e amiche che vivono nella città più cara d'Italia, 1.300 euro al mese a p.iva non ti permettono di certo di vivere una vita dignitosa.
Eppure se ti ritroverai a lavorare per il Comune di Milano in qualche modo dovrai essere presente agli eventi, partecipare alle attività, andare in sede se non quotidianamente, spesso.
Affitto, spostamenti, pranzi, cene, ecc sono tutti costi a carico tuo (buoni pasto non pervenuti all'interno del bando).
Quindi qual è il punto, caro Comune di Milano?
Perché se cerchi un full time non ti avvali di un professionista da integrare nello staff?
Dicci di più su questo annuncio di lavoro, sii più chiaro, e alza la posta in gioco.
La situazione dei social media manager non è delle più rosee e tu, con la responsabilità intrinseca nel ruolo di Istituzione, rischi di creare precedenti dannosi.
Lavorare per un'Istituzione è bello, appagante, interessante, dinamico, ma vi assicuro, parlo per esperienza vissuta, non si preme MAI il tasto "Pubblica" con leggerezza.
Si tratta di gestire il ponte tra cittadino e Amministrazione, proprio come è indicato nel bando, e devono esserci le condizioni per farlo al meglio.
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Ciao! chiamo Valentina Tonutti e sono una social media strategist. Dal 2015 lavoro soprattutto per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: questa newsletter nasce proprio per questo.
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L'immagine di copertina è stata realizzata da Giorgia Petracci, il mio logo da Egidio Filippetti.