Bilancio di 3 anni da partita iva
Fuori dal PED #74 | Difficoltà e soluzioni, riscontrate e attivate, da una social media strategist, ovvero io
Ciao, benvenut* in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Oggi è tempo di bilanci, perché la mia partita iva compie 3 anni e mi piace tirare le somme, ma anche perché gennaio, a detta dei commercialisti, è il momento giusto per aprire p.iva e può esserti utile, se hai intenzione di farlo. Oppure hai già p.iva anche tu e può esserti utile confrontarti sul tema.
In ogni caso, di seguito racconto le 4 difficoltà principali che ho riscontrato durante gli ultimi 3 anni, e come ho provato e provo a risolverle. Quattro, anche se per i titoli io consiglieri un numero che sia 3 o 5, ma il quinto avrei dovuto inventarmelo quindi ho preferito trasgredire.
Ma prima, e per mantenere fede agli obiettivi di questa newsletter, due spunti dal mondo social che mi hanno colpito questa settimana.
Su Threads i contenuti consigliati non sono molto apprezzati dagli utenti, e Meta sta cercando di porre rimedio. Come suggerisce però questo articolo di Social media today non è sempre facile per le piattaforme trovare la quadra tra i comportamenti degli utenti e le regole di moderazione dei contenuti. Adam Mosseri conferma.
Sempre grazie a quell’articolo ho recuperato un grafico pubblicato da Meta, molto interessante e sempreverde, che mostra uno dei principali problemi dei social network:
Se i contenuti non vengono controllati, moderati, le persone interagiranno con contenuti sempre più sensazionalistici, provocatori e controversi.
Questa la grande legge dei social, che sta vivendo sulla sua pelle anche Threads, dove secondo i feedback degli utenti - specialmente oltreoceano - la tab Per te è troppo colma di contenuti borderline. Vedremo col tempo come andrà a finire.
Questa settimana mi è piaciuto questo video di Federico Vitello, Digital strategist, che racconta brevemente il passaggio dall’influencer al creator marketing a fronte della crisi Ferragni/Balocco (di cui, se te la sei persa, abbiamo parlato lo scorso sabato). C’è già molta letteratura sul tema, ma nel nostro Paese questa crisi potrebbe rappresentare anche secondo me un punto di svolta, più di una crisi reputazionale e aziendale.
Sempre sul tema, da leggere e rileggere l’ultima puntata di
di Andrea Girolami dal titolo Il mondo è in mano ai creator, come sempre da manuale, sullo stato della creator economy.Per questa settimana è tutto, ti lascio ai miei errori da p.iva. Fammi sapere cosa ne pensi, se vuoi, e buon weekend di post programmati.
Alla prossima,
V.
4 errori che ho fatto da libera professionista, e come provo a risolverli
Se mi leggi da un po’ sai che ogni tanto mi piace parlare anche del dietro le quinte più amministrativo del mio lavoro. Oggi è una di quelle volte.
Da qualche giorno infatti la mia partita iva ha compiuto 3 anni 🎂
Da una parte mi sembrano pochi, dall’altra in 3 anni è successo di tutto e sento lontane le giornate da dipendente. Pensandoci mi sono resa conto che il 2024 è anche l’anno in cui celebro 10 anni di lavoro come social media manager. E come ogni anniversario che si rispetti, è tempo di bilanci.
Breve premessa per i neofiti di Fuori dal PED: complice la pandemia e una buona rete di contatti sviluppata negli anni, a dicembre 2020 ho deciso di licenziarmi dal ruolo di social media manager presso l’agenzia digital di Roma dove lavoravo.
Ho lavorato in quell’agenzia circa 4 anni, prima avevo fatto esperienza in altre agenzie e prima ancora nelle relazioni internazionali, sempre lato social.
In questa puntata mi concentro sugli ultimi 3 anni di lavoro, quelli in partita iva, che altrimenti se mi fermo sui 10 anni di lavoro viene fuori un ebook.
Quindi ecco le cose principali che ho imparato in questo turbinio di eventi che si sono susseguiti intorno al numero della mia p.iva.
Focus sulle difficoltà più impegnative e sulle cose che ho provato a fare per risolverle. In ordine:
Pianificare sempre entrate, uscite, ma anche i progetti
All’inizio della mia attività, mettiamo i primi 3 mesi, avevo già dei progetti in corso: mi sono tuffata di testa su quelli e non ho pianificato molto i progetti per il periodo successivo. Era tutto nuovo, non ho investito tempo nella programmazione dell’anno perché ero concentrata al 100% sui progetti in corso.
Durante il primo anno i lavori continuavano ad arrivare (come? se ci ripenso è bastato annunciare a gran voce - sui social, tra amici, colleghi e altri professionisti, che avevo aperto p.iva. Poi, preparare un portfolio con i risultati dei primi lavori svolti), quindi non avevo neanche tempo di pormi la fatidica domanda “e se non mi chiama nessuno come campo?”.
❎ Errore: anche se i progetti continuano ad arrivare è bene aprire un bel file excel (w excel) - o qualsiasi strumento si voglia usare - e capire in quali periodi dell’anno si è più oberati, in quali meno, ecc. Di conseguenza, attivarsi per avere un calendario lavorativo ricco di cose ma omogeneo.
✅ Ho intravisto l’errore solo durante il secondo anno di p.iva, il 2022, e ho provato a risolverlo creando questo famoso file excel, ma solo quest’anno sono davvero soddisfatta della mia pianificazione: ora so già a inizio anno come e quando attivare nuovi progetti. E adoro il mio file excel. A saperlo l’avrei strutturato molto prima, vado a dormire molto più serena che in passato.
Determinare i servizi, il prima possibile
Sempre perché all’inizio della attività si viene travolti da molti input, sono necessari molti test per capire quali servizi si vogliono davvero offrire e a chi. Molte volte le risposte si trovano nelle nostre attitudini e nel nostro curriculum, ma aprire p.iva significa anche fare tabula rasa, partire da zero, quindi è possibile che le idee siano un po’ offuscate (come è capitato a me).
Nel calderone mettiamoci anche che il mondo social si apre ormai a molteplici sfaccettature. Molte possibilità, molti dubbi. Se penso alla mia esperienza, da una parte a livello di target è molto chiara, perché ho sempre lavorato per il B2B (politica, istituzioni, cultura), dall’altra ho fatto sia la social media manager che la social media analyst, che da dipendente sono due attività che possono intersecarsi bene, da libera professionista possono anche essere svolte in modo univoco.
Cercando di capire anche dall’altra parte (quella dei clienti), quali fossero le aspettative, ho alla fine trovato la quadra nella figura della social media strategist, più consulenziale.
❎ Prima si hanno le idee chiare su cosa offrire meglio è. Col senno di poi forse prima di iniziare con la p.iva mi sarei dovuta prendere un po’ di tempo per ragionare sui servizi.
✅ Come ho risolto: a metà 2022 mi sono fatta supportare dalla brava Martina di Ragazze d’affari per fare ordine tra i servizi che proponevo e soprattutto per capire su quali attività concentrarmi di più, valorizzando il mio percorso. La consulenza con lei è stata utilissima (grazie Marti sei mitica), mi ha permesso di fare pulizia mentale e focalizzarmi sul servizio che amo di più proporre, ovvero scrivere strategie social per progetti di media, enti istituzionali e culturali.
Fare budgeting e gestire le tasse
Lo so che il regime forfettario è agevolato rispetto al regime ordinario, lo so che il commercialista può fornire una previsione delle imposte da pagare, lo so che online c’è di tutto per capire come funziona la p.iva, ma quando mi ci sono ritrovata dentro non ne capivo NULLA.
Il primo anno di p.iva in regime forfettario è un sogno, non paghi niente. MA POI ARRIVA IL SECONDO ANNO. Ne avevo sentito parlare, di questo fatidico anno, e quando è arrivato ho capito perché. Perché devi pagare tutto quello che non hai pagato durante il primo. Non lo trovo un grande incentivo, se nessuno ti fornisce delle direttive di massima, ma tant’è. Ero riuscita ad accantonare una giusta cifra dedicata al pagamento delle imposte, ma non sapevo bene a cosa corrispondessero.
❎ Errore: non ero consapevole al 100% di cosa fosse la gestione separata, l’Irpef, o a cosa corrispondessero realmente i vari calcoli e percentuali da considerare ad ogni fattura.
✅ Ad oggi non ho comunque nessuna intenzione di avere le competenze di un commercialista, ma so perché e percome funzionano le imposte che pago. Sempre grazie a un sia lodato file excel tengo sotto controllo tutto, e so quanto tenere da parte. Ho costruito il file anche grazie al corso Disciplina Finanziaria di Luigi Nigro, molto ben fatto e concreto (caratteristiche rare da trovare in mare di Big Luca).
Quest’anno volevo fare un passo in più e aprire un conto unicamente dedicato all’accantonamento delle tasse. Dopo innumerevoli confronti, ho scelto Revolut, piano standard: conto 100% online, zero costi, possibilità di dividere i risparmi in più portafogli. Per ora, tutto quello che mi serve.
Per quanto riguarda il commercialista, da un anno sono contenta di usare FiscoZen, che ha un ottimo gestionale per fare e gestire le fatture e un servizio clienti sempre pronto a rispondere a tutte le domande, anche le più sciocche come quelle che faccio io. Se vuoi iniziare a usare anche tu FiscoZen, procedendo da questo link ricevi 50 euro di sconto sul primo anno, usati anche io all’epoca.
Prendere pause, quando serve
Questo è l’errore più recente e di cui ho probabilmente subito le conseguenze più importanti.
I primi due anni di p.iva sono andati velocissimi, e per come sono fatta io, più faccio più mi gaso. Solo che a un certo punto mi sono gasata troppo e ho tralasciato i famosi aspetti importanti della vita, e di conseguenza - ma in modo progressivo - mi sono trovata a fine anno in burnout. Non consiglio l’esperienza.
Questo accadeva a fine 2022. Mi sono sforzata di prendere il 2023 con molta più tranquillità e vedere quello che succedeva decelerando un po’. Ho scelto di accettare meno progetti, di lavorare da remoto per un mese in un’isola portoghese (Madeira❤️) e di trasferirmi da Roma a Udine, la mia città natale.
❎ Qui sinceramente l’unico errore è stato pensare, all’inizio, che decelerando sarei morta di fame. Ebbene, è stato invece l’anno in cui ho fatturato di più, mi sono entrati solo progetti che mi interessano davvero e la mia città mi accolto al meglio✌️
✅ Non voglio esagerare troppo con un immaginario alla Mangia, prega, ama, ma staccare, viaggiare, ascoltarsi, per me è stata la chiave per stare meglio. E se sto meglio io, sta meglio anche la mia partita iva.
☄️ Top 5 social media news
YouTube aggiunge strumenti per trasforma i video lunghi in Shorts
Instagram potrebbe permetterci di creare Stories per i nostri amici. Una cosa un po’ strana, spiegata qui
Sarà possibile guardare i TikTok dalla tv via chromecast
Threads sta lavorando per consigliare contenuti più pertinenti, visto che diverse persone lamentano di vedere contenuti borderline
Elon Musk sostiene che X sia ora una piattaforma video-first
👓 Da leggere, ascoltare, guardare
Che cos’ha che non va l’algoritmo di Threads
I video in cui vengono riprodotte più clip simultaneamente, si stanno prendendo TikTok. E le nostre menti
Perché il caso del pandoro è un problema solo di Ferragni e quanto vale il business degli influencer
L’impero Ferragni può crollare sul serio?
📚 Biblioteca social
Una raccolta di letture utili a noi che ci occupiamo di social media. Dai saggi ai romanzi. Clicca qui e sfoglia l'archivio.
🗓 Vediamoci
Il 2 febbraio a Pordenone, presso Lean Experience Factory, partecipo a The Ideas Lab Woman con una masterclass su come costruire una strategia social sostenibile. Il workshop si inserisce all’interno del progetto The Ideas Lab di Alessia Anniballo, esperta di innovazione e startup, ed è dedicato alle donne che vogliono lanciare il proprio progetto imprenditoriale.
Se hai un progetto in cantiere, può essere la spinta giusta per mettere tutti gli elementi che ti servono a sistema, insieme ad altre donne come te 🤝
Il costo per partecipare è poco più di 10 euro. Qui puoi sbirciare cosa è successo durante le altre tappe e qui acquistare il biglietto. Ti aspetto, e se hai domande scrivimi!
Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media strategist. Dal 2014 lavoro con i social soprattutto per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: la mia newsletter nasce per questo motivo (e perché dopo anni di microtesti ho voglia di scrivere cose lunghe).
Se ti piace questa newsletter, diffondila: inoltrala ad amici e condividila nelle Stories, su LinkedIn, in ogni luogo e in ogni lago
Vuoi migliorare la tua strategia social? Sviluppare una campagna di lancio di un prodotto o espanderti su un nuovo canale? Conosciamoci e lavoriamo insieme
Vuoi promuovere il tuo prodotto/servizio ai social media manager? Questa newsletter parla a oltre 1.300 esperti social e digital. Scrivimi e parliamone
Puoi sostenere il mio lavoro anche offrendomi un caffè.
Grazie di ❤️ per leggermi.
Bonus: Clicca qui e risparmia €50 sul primo anno con Fiscozen. Puoi leggere Fuori dal PED anche sull'app Mindit.
Mi trovi, ovviamente, anche sui social: su TikTok, LinkedIn, Instagram.
Quel Don Draper non poteva non attirare la mia attenzione, azzeccatissimo con quello di cui parli.
E comunque sì: prendersi pause, rallentare ogni tanto, è uno dei segreti per la “lunga distanza” del libero professionista (sano).
Grazie Valentina. Veramente molto interessante, illuminante e incoraggiante. Quando puoi, continua a fare contenuti dedicati all'aspetto aziendale di questo lavoro.