Come avviene la transizione social tra Presidenti 🇺🇸
sì, non si passano solo i codici nucleari
Ciao! Sei su Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager. Puntata #107.
Come stai? io tutto bene. Lunedì sono andata in trasferta a Napoli per coprire la data di Indagini Live, il tour nei teatri del podcast Indagini di Stefano Nazzi. Penultima data del tour per quest’anno. Grande entusiasmo (e ottima pizza fritta).
In settimana sono andata al cinema a vedere The Apprentice, il biopic su Donald Trump. Il film si concentra sulla gioventù di Trump e racconta come ha mosso i primi passi per diventare la persona che è oggi.
Dato il periodo, direi da vedere.
A proposito di Trump: oggi torniamo a parlare di elezioni americane e social media, anche perché mancano 17 giorni all’Election day.
Di contenuti e strategie social utilizzate da Donald Trump e Kamala Harris in campagna elettorale abbiamo parlato più volte.
In questa puntata ci concentriamo su una fase che avviene ad ogni cambio di Presidente: il passaggio degli account istituzionali della Casa Bianca.
Sono un po’ fissata con questo tema, sarà perché è tutto nato in epoca Obama, quando ho iniziato ad affacciarmi al settore. Ma anche perché avviene ogni 4 anni (o 8, se il mandato è doppio) e ogni volta qualcosa cambia, in base ai protagonisti e in base a come si evolvono le piattaforme.
Spero sia interessante anche per te, fammi sapere.
Buon weekend di post programmati e alla prossima,
V.
Errata corrige: nella scorsa puntata sono saltati dei link. Preannunciavo degli articoli sull’uragano Milton e la creazione di contenuti e non li ho inseriti nel box ad hoc. Pardon, eccoli: di come l’uragano Milton è stata una miniera d’oro per i content creator; la distopia di guardare l’uragano Milton su TikTok.
Come avviene la transizione social tra i Presidenti degli Stati Uniti
Dopo mille peripezie, non manca molto: il 5 novembre scopriremo chi sarà il 47esimo Presidente degli Stati Uniti.
E mentre leggiamo analisi e statistiche ci avviciniamo a un passaggio cruciale che si compie dietro le quinte della Casa Bianca: la transizione dei canali social.
Sì, i Presidenti degli Stati Uniti non si scambiano solo i codici nucleari ma anche gli account social. E anche questo è un passaggio delicato.
La transizione social non è una pratica che ovviamente avviene da sempre.
È stato l’allora Presidente Barack Obama a strutturare la presenza social della Casa Bianca ed è stato sempre lui a strutturare un modus operandi utile a effettuare il passaggio dei canali al suo successore, nel 2017.
Obama: il Presidente che ha inventato i social della Casa Bianca
Gli account che oggi conosciamo sotto il nome di POTUS (President Of The United States), ovvero i canali ufficiali del Presidente USA sulle piattaforme social, nascono, dicevamo, durante la Presidenza Obama.
Dal 2009 in poi Barack Obama è stato il primo Presidente social della storia: il primo ad andare in diretta su Facebook, il primo a rispondere alle domande dei cittadini su YouTube, il primo usare un filtro su Snapchat.
Il primo in generale a rivoluzionare la comunicazione istituzionale americana (a volte è stato tutto davvero molto divertente).
Obama è stato anche il primo a trovarsi nella condizione di aver creato un ecosistema di canali (gli account del Presidente, della moglie del Presidente, del Vicepresidente, ecc) e di doverlo passare a qualcun altro.
A un nuovo Presidente e a una nuova amministrazione.
L’ecosistema presidenziale USA sui social
Per capire come funziona la transizione social è fondamentale capire prima come è strutturata la presenza della Casa Bianca sulle varie piattaforme:
POTUS: l’account che rappresenta il Presidente degli Stati Uniti sulle principali piattaforme (Twitter, Facebook, Instagram)
VP: l’account dedicato al Vicepresidente
FLOTUS: l’account della First Lady (o del First Gentleman)
WhiteHouse: l’account che rappresenta la Casa Bianca su Twitter, Facebook, Instagram, YouTube
Account dei vari uffici: come ad esempio PressSec, l’account dell’ufficio stampa della Casa Bianca
[2017] Da Obama a Trump: la prima transizione social
Il digitale è stato fondamentale per l’esperienza di Obama a Washington.
Per questo motivo, e perché si trattava della prima transizione social della storia, l’amministrazione Obama ha lavorato molto per impostare un passaggio di consegne più fluido possibile.
Gli step della transizione social avvenuta durante l’uscita di Obama:
Creazione del National Archives and Records Administration (NARA) e archiviazione di tutti i contenuti digitali
Archiviazione di tutti i post Instagram, Twitter e Facebook pubblicati da POTUS, WhiteHouse, FLOTUS, PressSec e VP su canali da un nuovo nome: POTUS44 (FLOTUS44 e via dicendo)
In questo modo Trump accede ai canali social della Casa Bianca con zero contenuti, ma mantenendo i follower (11 milioni all’epoca)
Spoiler: tutto il lavorone di Obama verrà utilizzato molto poco da Donald Trump, che durante la sua Presidenza non utilizzerà praticamente mai gli account ufficiali perché preferirà i canali personali (🤦🏻♀️)
[2021] Il passaggio social tra Trump e Biden
Con l’arrivo di Joe Biden le regole della transizione social cambiano rispetto al passaggio precedente:
Su Twitter gli account istituzionali vengono resettati: l’amministrazione Biden inizia la Presidenza con zero follower e zero contenuti. La decisione è di Twitter, e non ha fatto molto piacere al team di Biden
Su YouTube, Facebook, Instagram e Snapchat l’amministrazione Biden mantiene i follower. Su queste piattaforme la transizione è più semplice
Il team di Biden crea dei canali temporanei per arginare il problema Twitter: tra la vittoria e il giuramento su Twitter nascono Transition46, che diventerà poi WhiteHouse, e PresElectBiden, che diventerà POTUS. Per quanto riguarda gli altri protagonisti, i loro canali personali vengono rinominati secondo lo schema di cui sopra (ad esempio SenKamalaHarris, il profilo della all’epoca nuova Vicepresidente Kamala Harris, diventa VP)
2024: come avverrà la transizione social tra Biden e Harris o tra Biden e Trump?
Se vince Harris è chiaro che la transizione sarà abbastanza semplice perché fa parte della stessa amministrazione di Biden.
L’unica certezza che abbiamo è che in questo caso nell’ecosistema social della Casa Bianca verrebbe introdotto un nuovo canale, quello dedicato al primo partner uomo di un Presidente degli Stati Uniti.
Gli handle (nome + chiocciola) degli account saranno denominati FirstGentleman, in linea con i canali attuali di Doug Emhoff, marito di Kamala Harris? Può essere.
Se vince Trump, di certezze ce ne sono ancora meno.
Forse si apriranno nuove questioni che riguardano Twitter, dove il Tycoon, dopo il periodo in cui è stato bannato, è tornato a pubblicare solo quest’estate.
La sua amicizia con il proprietario della piattaforma, Elon Musk, potrebbe influenzare, in caso, l’uso presidenziale della piattaforma.
In entrambi i casi una bella incognita riguarda TikTok, l’unica piattaforma social dove la Casa Bianca stessa non è presente in modo ufficiale.
Kamala Harris è presente su TikTok tramite il canale personale e l’account semiserio kamalahq.
Donald Trump è presente con un canale personale e un account del comitato elettorale, “team Trump”, che scopiazza un po’ kamalahq.
Negli Stati Uniti TikTok è ancora al centro del dibattito perché potrebbe essere bannato nel Paese.
Apriranno comunque un canale POTUS su TikTok?
Se vince Harris: il canale di Kamala Harris diventerà POTUS?
Se vince Trump: continuerà a preferire i profili personali quindi il problema non si porrà?
Lo scopriremo solo dopo le elezioni e l’insediamento del nuovo Presidente.
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Su Snapchat non c’è posto per Donald Trump
Tra le piattaforme social ce n’è solo una dove il divieto d’ingresso a Donald Trump è ancora attivo: Snapchat.
Snapchat non permette a Trump di pubblicare tramite il proprio account, gli permette solo di fare campagne advertising che prima di andare online vengono sottoposte a un rigido controllo.
Sì ai soldi, no ai post.
Il ban dura dal 2021, quando anche molti altri social avevano bannato Trump per incitamento all’odio.
Se come sembra Trump sta cercando in ogni modo di guadagnarsi il benvolere dei più giovani, su Snapchat ha un margine d’azione molto limitato.
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Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media manager e strategist. Dal 2013 lavoro specialmente per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: Fuori dal PED nasce per questo.
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