Ciao! Sei su Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager. Puntata #105.
Come stai? Qui settimana intensa perché tra le altre cose è ripreso il tour di Indagini Live e in quanto SMM di Stefano Nazzi seguo alcune date (se anche tu sei un Indaginer: il tour prosegue anche nel 2025! Su Ticketone i biglietti).
Il tour martedì e mercoledì ha fatto tappa a Roma, è andato tutto molto bene e mi ha fatto molto piacere tornare nella Capitale che mi ha accolto per molti anni.
Di cosa parliamo oggi? Di Instagram, perché domani compie ben 14 anni 🎂
Non potevamo non parlarne sia perché Instagram è ad oggi il social più onnicomprensivo di tutti, importante per aziende e personal brand quanto un sito, sia perché è in continuo cambiamento.
Ho scritto una lista delle cose che mi piacciono e non mi piacciono della piattaforma.
In coda anche una curiosità sulla sua storia: lo sapevi che l’idea di Instagram è nata a Firenze? 👀
Buon weekend di post programmati e alla prossima,
V.
Cosa mi piace e cosa no di Instagram nel 2024
Su Instagram nascono collaborazioni, piccole e gigantesche.
Su Instagram si sviluppano relazioni professionali, occasionali o di una vita.
Su Instagram nascono matrimoni e si annunciano divorzi.
Instagram è il centro nevralgico della comunicazione social. Per noi millennial che l’abbiamo vista nascere e crescere, è un elemento imprenscindibile delle nostre viste.
Proprio per la sua importanza, ecco un bilancio degli aspetti positivi e negativi. Iniziamo con quelli negativi, così chiudiamo in bellezza.
👎 Cosa non mi piace di Instagram
Troppi formati, troppi cambiamenti
In 14 anni Instagram ha integrato una miriade di formati: post classici a foto singola, Storie, IGTV (ormai sparite), Live, Reel, Guide. Deve reinventarsi continuamente per rimanere competitiva e attraente, ma tanti cambiamenti rischiano di creare confusione. Avere troppe opzioni rende spesso difficile capire quale formato utilizzare e come sfruttarlo al meglioL’editor dei Reel
Ok intercettare la tendenza dei video verticali e rincorrere TikTok, ma lo strumento di editing dei Reel è davvero frustrante. Scritte che scompaiono, tagli che non tagliano, audio che si sfasa: montare un video breve su Instagram è un incubo. Io per lavoro o per i miei contenuti non lo uso mai (se nel frattempo è migliorato e tu lo usi, facci sapere). Meglio editare su CapCut o usare l’editor di TikTok e caricare il video su Instagram
Gli account falsi e i bot
Quei messaggi, quei maledetti messaggi che in DM ci promettono follower e engagement. Che noia incredibile doverli cancellare e bloccare. Questi account falsi rovinano l’esperienza d’uso dell’app e intaccano la credibilità della piattaforma, che dovrebbe fare qualcosa per arginarli. Non capisco perché questi bot continuino a proliferareLa pressione del feed perfetto
L’estetica di Instagram tanto amata da noi millennial può essere una maledizione. Negli ultimi anni, con l’avvento di TikTok e l’ingerenza della Gen z, mi sembra che la mania per un feed impeccabile e perfettamente bilanciato a livello cromatico stia scemando. Lo prova il successo di molti creator e pagine che usano layout grafici molto semplici e si concentrano invece sul contenuto e/o sull’editing di un video.
👍 Cosa mi piace di Instagram
Le infinite possibilità
Sì, è il lato positivo del punto 1 della lista precedente, ma a costo di sembrare contraddittoria bisogna dire che la versatilità di Instagram è unica nel suo genere. I tanti strumenti a disposizione ci permettono di raccontare la nostra storia nel modo che preferiamo, e poche altre piattaforme sono così flessibiliI caroselli
Forse il carosello è il formato migliore che Instagram abbia mai prodotto e che caratterizza davvero la piattaforma. Ci permette di espandere un concetto come vogliamo giocando con la commistione tra grafica e testo. Il bello è poi che i caroselli funzionano bene anche su LinkedIn e TikTok, dove possiamo fare cross posting (= riciclare il contenuto). “Minima spesa massima resa” è il mio mantra preferitoI DM
La messaggistica di Instagram è ancora imbattibile rispetto agli altri social. La tab dedicata ai messaggi è comoda e facile da raggiungere da qualsiasi punto dell’app. I DM sono l’asso nella manica di Instagram anche perché permettono alla piattaforma di differenziarsi da TikTok, dove la messaggistica viene utilizzata molto poco ed è meno intuitivaLe interazioni
Come sopra: Instagram è ancora il miglior social per costruire relazioni 1:1. A differenza di TikTok dove il rapporto tra creator/brand e il pubblico è spesso unidirezionale, su Instagram le interazioni sono a portata di mano. Commenti, sticker interattivi nelle storie, sondaggi e box domande permettono un dialogo diretto con la community
💡 L’idea di Instagram è nata a Firenze
Una curiosità sulla storia di Instagram che ho scoperto leggendo No filter di Sarah Frier.
Kevin Systrom, uno dei due sviluppatori dell’app, quando era uno studente a Standford trascorse un periodo a Firenze.
A Firenze Systrom segue un corso di fotografia.
Un giorno si presenta al corso con una costosa e molto professionale reflex.
Vedendolo arrivare con la reflex il docente gli suggerisce di lasciare perdere le specifiche tecniche delle macchine fotografiche e di concentrarsi sui soggetti della foto, proponendogli di scattare con una Holga, una macchina fotografica più economica che permette di giocare con effetti vintage (qualcuno ha detto “filtri”?).
My photography teacher was totally right.
I was too focused on being meticulous with these really beautiful, complex architectural shots.
It helps to see the world through a different lens and that’s what we wanted to do with Instagram.
We wanted to give everyone the same feeling of discovering the world around you through a different lens.
Kevin Systrom intervistato dal Time nel 2012
Il concetto di imperfezione legato alla fotografia impatta così tanto sulla visione di Systrom che una volta tornato negli Stati Uniti lo integra al progetto a cui stava lavorando: un’app di condivisione di foto. Sì, Instagram.
[Qualche anno fa ho raccolto altre curiosità sulla storia di Instagram per il blog di Marketing Espresso. Puoi leggere qui l’articolo]
🇺🇸 Like, share, vote - Speciale elezioni USA 2024
Aggiornamenti e riflessioni sui movimenti social della campagna elettorale USA, fino all’Election Day.
Candidati vicepresidenti: sui social vince Tim Walz
Questa settimana c’è stato il dibattito televisivo tra i due candidati alla vicepresidenza Usa, Tim Walz (Dem) e JD Vance (Rep).
I due sui social si comportano in modo molto diverso: Walz ha un approccio molto ironico, riesce a trasmettere il suo mood da “persona normale” che ormai sappiamo funzionare bene sui social.
Il secondo prova a trasmettere empatia inserendo qualche “hey guys” a inizio video ma non buca lo schermo.
I numeri lo confermano: avere tanti follower non significa avere altrettanti voti, ma su tutte le piattaforme Tim Walz più follower di JD Vance.
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Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media manager e strategist. Dal 2014 lavoro con i social soprattutto per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: Fuori dal PED nasce per questo.
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