Cosa succede se una bambina influencer scompare
Fuori dal PED #82 | cosa dicono le inchieste di NY Times e Wall Street Journal sul mondo dei kid influencer
Ciao, benvenut* in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Oggi parliamo di bambini influencer, dalle inchieste del New York Times e del Wall Street Journal a un consiglio di lettura.
In coda, al solito, trovi le 5 notizie social più utili e altri link per approfondire la direzione che sta prendendo questo pazzo mondo (social).
Buon weekend di post programmati e alla prossima!
V.
Una bambina di 8 anni, Kim, figlia di una famiglia di influencer, è stata rapita a Parigi.
Durante un normale pomeriggio esce in giardino per giocare con il fratello Sam, e da quel momento di lei non c’è più traccia.
Le forze di polizia vengono dispiegate in tutta la città, i genitori sono distrutti, il Paese segue ogni aggiornamento. Dramma collettivo.
Kim non è una bambina come le altre: la conoscono tutti perché protagonista dei video del seguitissimo canale YouTube Happy Récré.
Happy Récré racconta la vita quotidiana di una famiglia, ha milioni di follower ed è gestito dalla madre di Kim, Mélanie.
Kim, Sam e Mélanie non esistono nella realtà, sono protagonisti del romanzo Tutto per i bambini, scritto da Delphine de Vigan e uscito da noi per Einaudi nel 2022, ma questa storia suona comunque estremamente plausibile, vero?
Per una coincidenza ho letto questo romanzo mentre nel mondo reale da una parte il dibattito sull'indagine relativa all’azienda di Chiara Ferragni continuava a incendiarsi, e dall’altra New York Times e Wall Street Journal pubblicavano due inchieste sul tema dei kid influencer.
Il libro è talmente ben scritto da rendere inevitabile che la narrazione influenzasse la mia lettura di questi due articoli e viceversa.
I giornali statunitensi hanno analizzato il fenomeno dei bambini che attraverso profili gestiti e monetizzati dai genitori promuovono prodotti sui social, portando sul tavolo risvolti a dir poco pericolosi:
è emerso che un buon numero di questi profili è seguito da utenti maschi con tendenze pedofile. Ad ingigantire il problema c’è la mancata salvaguardia da parte di Meta, che secondo le inchieste è a conoscenza del problema ma non fa abbastanza per arginarlo.
Altro dato: i contenuti pubblicati su questi canali non presentano nudità e non sono a sfondo sessuale, ma le immagini circolano poi comunque facilmente su Telegram, sempre attraverso una rete pedopornografica.
Secondo l’inchiesta, i genitori dei bambini che si prestano a fare gli influencer ovviamente non hanno questo intento, ma dalle attività dei figli guadagnano “cifre a sei zeri”.
Non tutti però sono in buona fede: secondo il Wall Street Journal alcuni genitori hanno sfruttato l’opzione degli abbonamenti a pagamento su Instagram per vendere immagini dei propri figli.
Altrettanti sono consapevoli che tra i follower dei canali dei figli potrebbero nascondersi dei pedofili.
Non ho figli, ma in questi casi è oggettivamente difficile anche solo tentare di giustificare un comportamento simile.
La vendita delle immagini dei propri figli per appagare desideri sessuali è la punta dell’iceberg, ma il fenomeno dei bambini influencer, come tutti i fenomeni sociali, inizia molto prima. Inizia dalla quotidianità.
Il romanzo Tutto per i bambini trasmette bene il desiderio di popolarità che attanaglia la madre di Kim, Mélanie, già da adolescente. Succube del modello dei reality show da adolescente, vive nella continua ricerca di ipervisibilità.
Non ha nessuna velleità, non ha niente da raccontare se non la sua quotidianità e quella della propria famiglia. I numeri crescono, la popolarità aumenta e di conseguenza i budget delle aziende che vogliono utilizzare la loro immagine per promuovere giochi, prodotti per la casa, tutto.
Tutti questi video obbediscono allo stesso movente dram-maturgico: la soddisfazione immediata del desiderio. Kimmy e Sammy vivono il sogno di ogni bambino: comprare tutto, subito.
Kim e Sam sono regolarmente invitati a promuovere parchi di divertimento e sale giochi. I weekend sono quasi tutti dedicati a queste trasferte.
Come potranno essere, da adulti, questi bambini?
Me lo sono chiesto durante l’intera lettura.
Tramite una narrazione strutturata su più linee temporali, Delphine de Vigan prova a darci una risposta.
Non ti faccio altri spoiler perché credo che tutti dovremmo leggere questo libro che racconta con occhio critico ma vivido i lati oscuri dei social (che poi, alla fine, sono i lati oscuri degli esseri umani), ma ti lascio un ultimo estratto dal libro.
Bastava guardare le piattaforme di condivisione per capire che il concetto di privacy, in generale, era profondamente cambiato.
Le frontiere tra il dentro e il fuori erano scomparse da tempo. Quel mettere in scena se stessa, la propria tamiglia, la propria quotidianità, quella ricerca del like, non li aveva inventati Mélanie. Oggi erano un modo di vivere, di stare al mondo.
Un terzo dei bambini aveva già un esistenza digitale. In Inghilterra due genitori avevano condiviso con i follower il funerale del figlio, morto qualche giorno prima.
Negli Stati Uniti una ragazza aveva ucciso accidentalmente il fidanzatino girando un video choc, destinato a diventare virale. E ai quattro angoli del mondo centinaia di famiglie condividevano la propria vita quotidiana con milioni di iscritti.
☄️ Top 5 social media news
Facebook, Instagram, Threads e Whatsapp sono stati off in tutto il mondo
Instagram: nuove opzioni per i DM, come la modifica dei messaggi entro 15 min
In USA i senatori repubblicani continuano a spingere il ban di TikTok nel Paese
In risposta TikTok cerca supporto dagli utenti stessi
Musk dice che presto toglierà i bottoni del like, retweet e risposta su X
👓 Da leggere, ascoltare, guardare
La strategia dell’attenzione di Chiara Ferragni non funziona più
Tutte le attività organizzate da TikTok in occasione degli Oscar 2024
TikTok dice che il fondo dedicato ai creator ha aumentato i guadagni del 250%
“Sono stato un pornografo della mia vita”: l’esperto di reputazione e cybersecurity Matteo Flora commenta le parola di Fedez
📚 Biblioteca social
Una raccolta di letture utili a noi che ci occupiamo di social media. Dai saggi ai romanzi. Clicca qui e sfoglia l'archivio.
Cosa sto leggendo: Tutto per i bambini, di Delphine De Vigan (Einaudi, 2022). Una famiglia di creator, una bambina scomparsa, una mamma millennial, bambini influencer. Tutto estremamente attuale, direi. Te ne parlo meglio quando lo finisco.
🗓 Corsi, eventi, chiacchiere: quando ci vediamo?
Il 5 aprile a Udine intervengo a un incontro dedicato alla Generazione Z organizzato da Ferpi Triveneto. Ci vediamo alle 17 presso la sede di Consorzio Friuli Formazione
TikTok for business: guida pratica per aziende e professionisti è un corso che tengo sempre al CFF di Udine il 18 aprile in presenza. Qui le info per partecipare.
Adoro parlare di social, di come cambiano e noi con loro: se vuoi invitarmi al tuo evento/festival, rispondi a questa mail o scrivimi a info@vatonutti.it.
Chi sono
Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media strategist. Dal 2014 lavoro con i social soprattutto per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: la mia newsletter nasce per questo.
Se ti piace questa newsletter, diffondila: inoltrala ad amici e condividila nelle Stories, su LinkedIn, in ogni luogo e in ogni lago
Vuoi migliorare la tua strategia social? Sviluppare una campagna di lancio di un prodotto o espanderti su un nuovo canale? Ti aiuto io, conosciamoci
Clicca qui e risparmia €50 sul primo anno con Fiscozen.
Puoi leggere Fuori dal PED anche sull'app Mindit.
Mi trovi, ovviamente, anche sui social: su TikTok, LinkedIn, Instagram.