Ciao! Sei su Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager. Puntata #131.
Tornata dal Salone del Libro oggi ti racconto il mio metodo per non rimanere mai a secco di nuove idee da proporre per i social degli altri.
È primavera inoltrata, si avvicina la fine del primo semestre, ci sta non essere sempre iper creativi.
Ti racconto perché questo esercizio funziona e perché da qualche anno tengo d’occhio i canali di aziende che producono ruspe e automobili, nonostante mi interessino ben poco.
Buon weekend di post programmati e alla prossima,
V.
Ultimamente sento il bisogno di avere molte più nuove idee del solito.
Per sbloccarle, ancora una volta mi è tornato utile un esercizio che mi impongo ciclicamente di fare, e che consiglio anche a te se ti trovi nella stessa situazione.
Ovvero obbligarmi a ignorare cosa fanno sui social gli altri player del settore e consultare invece pagine di aziende che fanno qualcosa di completamente diverso.
Lasciar perdere i competitor è una delle cose migliori che si possa fare sui social, secondo me.
Avere un’idea di come si muovono è importante, certo, ma non fondamentale. A volte è proprio un rischio.
Mi spiego meglio.
Sui social è facile finire a comunicare tutti allo stesso modo, specialmente all’interno di uno stesso settore. Così si appiattisce l’ecosistema, e i contenuti diventano meno interessanti.
Un rischio vivissimo e fisiologico: sui social instauriamo relazioni. Se usiamo i social in ottica professionale instauriamo anche relazioni professionali. Sia che lavoriamo su un personal brand che su un’azienda.
Contaminarsi è bello, normale e positivo, ma teniamola sempre d’occhio questa bolla che ci circonda e impegniamoci a uscirne ogni tanto.
Personalmente studiare gli account di brand che altrimenti, sia per gusto personale che per lavoro, non andrei mai e poi mai a consultare, mi aiuta molto a dare da mangiare al cosiddetto pensiero laterale e concretamente a farmi venire nuove idee di post.
Perché mai se faccio la SMM per una casa editrice dovrei seguire un brand che produce ruspe?
B2B, B2C. Sui social oggi potenzialmente qualunque formato va bene per qualunque brand.
Torno al punto, l’esercizio per trovare nuove idee per i post è questo:
Pensa al settore professionalmente più distante da te e vai a vedere come comunicano i top player sui social. Segnati i contenuti che ti sono piaciuti di più e prova a replicarli per il brand xy di cui ti occupi.
Mi è stato utile particolarmente anni fa: pandemia, mi ero licenziata, volevo ristrutturare il mio personal brand su Instagram.
Avevo riempito il mio feed di altri social media manager/professionisti del digitale. Mi ero convinta che fosse utile per confrontarmi e ispirarmi. Spoiler: non succedeva così spesso.
A un certo punto mi sono resa conto che i contenuti che mi venivano in mente erano davvero troppo simili a quelli degli altri, e non mi è piaciuto.
Allora ho iniziato a defolloware (che bene si sta a fare defollowing?) i canali che non mi interessavano davvero e ho iniziato anche a guardare ai settori che più mi sembravano distanti da me.
Da allora tutt’oggi ogni tanto vado a sbirciare i profili di prodotti di cui, devi credermi, mi interessa meno di zero. Ad esempio chi produce le automobili o escavatrici.
Non ho niente contro le automobili, ho dei modelli che mi piacciono più di altri, ma non mi appassiona il settore o lo sport correlato. Uguale per quanto riguarda escavatrici, ruspe ed edilizia.
I profili con cui faccio l’esercizio di cui ti parlo sono quelli di Ferrari, Volkswagen e di Caterpillar.
Le idee e i formati che mi colpiscono di più li segno in un documento (consiglio di fare anche questo per tenere traccia degli spunti nel momento del bisogno).
Qualche esempio:
Scuderia Ferrari
Da tempo ogni mercoledì nelle Stories il canale @ scuderieferrari pubblica una serie di foto per la rubrica Wallpaper Wednesday.



Facile facile: 6 immagini che i fan possono screenshottare e usare come salvaschermo del telefono.
Possiamo replicarlo per davvero moltissimi brand.
Un contenuto che svolta il profilo facendo guadagnare tantissimi nuovi follower?
Non credo, ma sappiamo che all’interno di un piano editoriale servono anche contenuti di contorno.
Senza contare che si tratta di un’attività che punta concretamente a lasciare realmente qualcosa all’utente.
Altra cosa che mi piace del loro profilo Instagram è che cambiano spesso modalità di racconto: in seguito alle gare, ai recap fotografici in formato carosello alternano format diversi, come in questo post:
Il riassunto del Triple header 2025 in Giappone, Bahrein e Arabia Saudita (non ho idea di cosa sia, ma è sicuramente un tipo di gara) poteva essere raccontato tramite un carosello di foto, invece hanno creato questo video da immagini stampate fisicamente.
Ripeto, il carosello di recap va benissimo, ma va altrettanto bene sperimentare.
Volkswagen
Altro canale Instagram che mi fa volare negli ultimi mesi è quello di Volkswagen.
Non sono mai andata a cercarlo (perchè dovrei), alcuni dei loro post sono arrivati da me in modalità Suggeriti da Instagram.
Mi piacciono i loro contenuti perché alternano foto e informazioni tecniche delle auto con le dimostrazioni dell’effettivo uso delle auto, distanziandosi dal solito racconto patinato.
È forse questo post che mi ha fatto balenare l’idea di acquistare una Volkswagen? Probabilmente sì.
Alle classiche immagini delle auto a catalogo e ai contenuti in cui - giustamente - si soffermano sui dettagli tecnici, su Instagram Volkswagen usa format social noti come il video POV per esaltare le caratteristiche concrete delle auto e parlare al proprio target (dog mums, ora vogliamo tutte questa macchina).
Oppure sperimenta creatività collaterali per esaltare il brand, come nei post qui sotto.


Caterpillar
Un terzo canale Instagram che visito spesso negli ultimi anni è quello di Caterpillar, il principale produttore mondiale di attrezzature per l'edilizia.
Cosa c’entro io con l’edilizia? Come prima: niente, neanche da lontano.
Comunque scrollo sempre volentieri i loro post perché bilanciano in modo interessante il racconto dell’azienda, dei prodotti e contenuti che giocano sullo stile di vita del loro pubblico.



Un buon punto di riferimento da citare nelle presentazioni che consegniamo al reparto marketing di un’azienda B2B.
In definitiva, se senti che i tuoi contenuti iniziano ad assomigliare troppo a quelli degli altri, magari non serve inventarsi la ruota, forse serve solo cambiare punto di vista per trovare nuove idee.
Ti ricordo gli step dell’esercizio:
scegli un settore che non ti interessa (lol)
cerca i 2-3 brand principali
guarda cosa pubblicano sui social e quali format prediligono
prendi nota di ciò che potrebbe funzionare anche per i brand di cui ti occupi
Se ti va, poi scrivimi quali formati social hai scoperto!
☄️ Le 5 novità social da conoscere
I post Instagram in 3D: chi ha un visore Meta Quest potrà vedere le foto in formato 3D, senza che siano state originariamente scattate con una fotocamera tridimensionale
Arriva la trascrizione dei vocali, sempre su Instagram
Su WhatsApp invece possiamo creare chat vocali, proprio come il fu Clubhouse
Trump ha firmato il Take It Down Act per contrastare la diffusione di immagini senza consenso, inclusi i deepfake generati dall’IA. Tre anni di carcere e multe per i trasgressori e obbligo per le piattaforme social di rimuovere i contenuti segnalati entro 48 ore
TED, quella dei talks, si vuole prendere lo spazio di TikTok nel caso in cui venga bannato
📚 Biblioteca social
Una raccolta di letture utili a noi che ci occupiamo di social media. Dai saggi ai romanzi. Clicca qui e sfoglia l'archivio.
🤝 Vediamoci in giro o in classe
A novembre parte Social media per l’editoria, il mio corso per la Scuola del libro.
4 lezioni online, 10 ore totali per capire come passare dal raccontare libri per passione al promuoverli per lavoro.
Vedremo come seguire l’uscita di un libro, come usare i social per valorizzare un autore senza snaturarlo, e come costruire un portfolio da social media manager per l’editoria, anche senza esperienza.
Qui il programma e le info per partecipare. Se hai domande, scrivimi!
📍Il 29 maggio al festival èStoria di Gorizia modero la presentazione del libro “Le città della musica” di Guia Cortassa. Ospite lo storico Mimmo Franzinelli
📍Il 5 giugno a We Make Future (Bologna) racconto come ho impostato la strategia e la gestione social di Stefano Nazzi. Ti aspetto alle 14 in sala Social Media Strategies
📍A fine giugno a San Daniele del Friuli sarò ospite a Dixit, festival sul digitale, per parlare di come è cambiata la comunicazione istituzionale dopo Trump. Presto esce il programma
📍Il 10 giugno a Pasian di Prato (Friuli) ci confrontiamo intorno alla domanda L’Algoritmo ha una morale?
Se vuoi invitarmi a parlare si social, non vedo l’ora: scrivimi a vatonutti@gmail.com
✍️ Chi scrive Fuori dal PED
Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media manager e strategist freelance. Dal 2013 lavoro specialmente per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: Fuori dal PED nasce per questo.
Vuoi una strategia social? Ti serve qualcuno per gestire i social? Faccio io, ma prima conosciamoci.
Mi trovi, ovviamente, anche su TikTok, LinkedIn, Instagram.
Se Fuori dal PED ti piace e ti è utile, aiutami e inoltrala a colleghi, amici, parenti, in tutti i luoghi e in tutti i laghi:
molto interessante. anche in termini di analisi di benchmark vale sempre la pena spiare aree lontane ma magari affini da un punto di vista valoriale, per "allargare i propri orizzonti".
☺️ Triple header sono tre Gran Premi disputati in tre weekend consecutivi, senza lasciare spazio alla sett di recupero (come da programma classico)..
Grazie per le dritte! 🙏