SMM in Italia: la guida definitiva
🎂 Puntata speciale con dati, strumenti, consigli e risorse
Ciao! Sei su Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager. Puntata #132…ma anche puntata speciale di compleanno!
🎉 Questa settimana Fuori dal PED compie 4 anni 🎂🎈
Quattro anni di newsletter, più di 130 puntate e quasi 3.000 iscritti.

Per l’occasione negli ultimi mesi ho rielaborato i dati del sondaggio lanciato a inizio anno in modo da scattare una piccola fotografia dello stato dell'arte del mestiere del SMM in Italia.
Ne ho approfittato per condividere anche ragionamenti e risorse che trovo utili.
Grazie a tutte e a tutti per aver partecipato e per leggere FDP!
Per me è davvero figo quello che si genera qui ogni settimana e oggi vorrei festeggiare provando a restituire qualcosa.
Spero sia tutto utile, fatemi sapere!
Buon weekend di post programmati e alla prossima,
V.
Indice
I. Chi ha risposto al sondaggio
II. I settori più diffusi tra i social media manager
III. I servizi più popolari dei social media manager
IV. Le piattaforme su cui lavorano di più i SMM
V. Personal brand per SMM: sì o no?
VI. Quanto guadagnano i SMM?
VII. Le competenze sulle quali investire
VIII. Gli strumenti AI preferiti
IX. Pubblicare a mano o programmare i post, questo è il dilemma
X. I tool più popolari per programmare i post
XI. Le 5 sfide più grandi del lavoro da SMM
XII. Lavorare fuori orario: sì ma come?
XIII. Strategie per evitare il burnout
XIV. Risorse utili (letture, cose di business, consigli di carriera)
Il 29 maggio 2021 inviavo la prima puntata di questa newsletter.
Iniziava così:
Nel 2020 in Italia Instagram ha superato Twitter come canale social attraverso il quale informarsi.
Durante la pandemia il 17% degli italiani ha usato Instagram per informarsi.
Fonte: Digital News Report di Reuters
Io leggendo il report: 🤯
Prima della pandemia ero abituata a seguire i movimenti social degli organi di informazione specialmente su il fu Twitter o su Facebook.
Con la pandemia, come per molti ambiti, è cambiato tutto. E su Instagram con l’arrivo dell’informazione sono arrivati anche i caroselli divulgativi.
Per capire questa evoluzione avevo intervistato Livia Viganò, co-founder di Factanza:
Tralasciando il layout grafico della prima puntata 😅, ci sono affezionata perché ha rappresentato il debutto della mia partita IVA, aperta da pochi mesi.
Da allora mi ha regalato nuove conoscenze, citazioni su Il Post, Il Messaggero, Le Monde (!), inviti a eventi e incarichi in perfetta sintonia con il mio modo di lavorare.
Per questo mi piacerebbe restituire il più possibile: dati, spunti pratici, risorse.
A gennaio vi ho chiesto di partecipare a un sondaggio perché mi sembra sempre ci siano pochi dati relativi al lavoro da social media manager in Italia.
Oggi condivido i risultati.
139 risposte non fanno statistica, ma ci aiutano a tracciare un profilo realistico di chi fa questo lavoro perché le risposte arrivano direttamente dai social media manager che leggono questa newsletter.
Partiamo dall’inizio. Qualche dato su chi ha risposto al sondaggio:
La gran parte dei social media manager è freelance (44%), il resto lavora in azienda (30%) e in agenzia (17%).
Il 5% lavora nella Pubblica Amministrazione.
Il restante 4% è un mix: lavora in startup, studia o alterna lavoro dipendente e p.iva (ho racchiuso tutto sotto “Altro”).
Lo spazio di lavoro è abbastanza vario:
Il 38% lavora da remoto (complice la vita da freelance)
Il 34% alterna casa e ufficio
Il 28% lavora solo in ufficio
I settori professionali più diffusi tra i social media manager
Ecco i settori in cui lavoriamo di più:
Corporate & B2B
Food & beverage
Cultura ed eventi
Turismo, hospitality
Media ed editoria
Altro (es. tech, design, moda, sport)
I servizi più popolari dei social media manager
[Domanda a scelta multipla]
Gestione operativa e creazione contenuti sono i servizi più diffusi tra chi fa questo mestiere. Meno frequente invece è la forma consulenziale o gestire campagne pubblicitarie.
Perché ci occupiamo poco di advertising? Se dobbiamo pensare alla strategia, organizzare il piano editoriale, creare i contenuti e pubblicarli, resta davvero poco tempo per fare anche l’adv, che è un lavoro a sé.
Senza contare che sul mercato esistono da tempo figure specializzate solo in questo.
Le piattaforme su cui lavorano di più i SMM
In ordine, Instagram, Facebook e LinkedIn si confermano le piattaforme più usate per lavorare sui social.
Seguono TikTok, YouTube e X.
Due persone hanno citato anche Threads, l’app Meta simil Twitter.
Curioso notare come TikTok, pur essendo il motore del cambiamento dei meccanismi social negli ultimi anni, venga usato meno di LinkedIn, che è sempre più centrale.
Personal brand, sì o no?
Solo il 26% dei social media manager usa i social per promuovere il proprio lavoro.
La maggioranza (74%) si concentra esclusivamente sui canali dei clienti.
Comprensibile: passiamo la giornata a pensare contenuti per altri. Trovare l’energia per occuparci anche dei nostri, spesso, è fuori portata.
Eppure una presenza professionale sui social può aprire molte porte, soprattutto se sei freelance (ma anche da dipendente prima o poi potresti voler cambiare).
Se non altro aiuta a stimolare il confronto, che fa sempre bene.
La buona notizia per i più scettici: non esiste un solo modo per curare il proprio personal brand.
Io ho scelto la newsletter perché mi piace scrivere e avere una base solida da cui partire per poi tradurla in post LinkedIn o Instagram.
Seconda buona notizia: non devi per forza parlare di tecniche social per posizionarti come SMM.
Soprattutto se sei all’inizio, lanciare un progetto che parli di altro (giardinaggio? uncinetto? scacchi?) può essere la chiave per fare pratica divertendosi, e attrarre i clienti giusti.
Quanto guadagnano i SMM?
Domanda spinosa, ma utile per farsi un’idea realistica del settore.
Dalle risposte al sondaggio emerge un dato chiaro:
la maggior parte dei SMM (67%) guadagna tra i 1.000 e i 2.000 euro netti al mese.
Nel dettaglio:
Il 67% dei SMM guadagna tra 1.000 e 2.000 €
Il 18% dei SMM guadagna tra 2.000 e 3.500 €
Il 14% dei SMM guadagna meno di 1.000 €
L’1% guadagna tra 3.500 e 5.000 €
Nessuno, tra chi ha risposto, guadagna più di 5.000 €
La fascia tra 1.000 e 2.000 euro è quella più affollata, ma non significa che non si possa guadagnare di più-
Possiamo lavorare per spostarci verso l’alto: migliorare l’organizzazione, scegliere meglio i clienti o diversificare le entrate può fare una grande differenza.
Le competenze sulle quali investire
Quali sono le competenze su cui noi social media manager vogliamo puntare nei prossimi mesi?
Uso dell’intelligenza artificiale, per risparmiare tempo e velocizzare i processi creativi
Video editing, ormai indispensabile visto il dominio dei formati video su tutte le piattaforme
Scrittura e la capacità costruire narrazioni, perché i contenuti efficaci partono sempre da una buona storia
Advertising, per offrire un servizio più completo e valorizzare i contenuti
Analisi dei dati, utile non solo per capire se stiamo andando bene, ma per dimostrarlo a clienti e datori di lavoro.
Una piccola conferma: questo lavoro richiede mix di creatività e competenze tecniche.
Gli strumenti AI preferiti dai social media manager
L’intelligenza artificiale è entrata a gamba tesa nelle nostre vite e per chi lavora con la creatività il dibattito è aperto: tra chi la usa con entusiasmo e chi resta diffidente, è chiaro che le AI stanno cambiando il modo in cui lavoriamo.
Vale la pena interrogarsi su rischi e implicazioni, ma anche non ignorare le opportunità.
Io trovo l’AI molto utile in fase organizzativa: per accorciare i tempi di editing, migliorare l’efficienza e snellire i processi. Ne ho parlato l’anno scorso e non ho cambiato idea:
Quali sono gli strumenti che usiamo di più?
Ecco i vostri preferiti (e gli usi più citati):
ChatGPT: affinare la scrittura dei copy e della campagna adv; fare brainstorming; riassumere informazioni; revisione testi; cercare sinonimi; controllare i refusi; gestire il tempo
Midjourney: generare immagini
Poe: assistenza nella scrittura di testi; elaborazione piani editoriali
Perplexity: per un doppio check rispetto alle risposte di ChatGPT
TL;DV o Fathom: riassumere e trascrivere le call
Gemini: fare ricerca
Manychat: automatizzare la messaggistica
Runway: generare ed editare video
Writesonic: generare contenuti
Claude: creare buyer persona, analizzare nicchie di mercato e fare brainstorming per i piani editoriali
Napkin: generare immagini da un testo
Monica: avere tutte le AI in un unico assistente
NotebookLM: interagire e tenere in ordine appunti e documenti
Copilot: brainstorming, scrittura, codifica e ricerca
AI integrata nei tool: Canva Magic Studio, Adobe Firefly
Pubblicare stanca: i SMM preferiscono programmare i post alla pubblicazione manuale
Solo il 13% dei social media manager pubblica tutti i post a mano, senza programmarli in anticipo.
Il restante 87% preferisce programmare i contenuti utilizzando:
gli strumenti integrati nelle piattaforme (76%)
app terze (11%)
Io faccio parte della minoranza.
Programmare significa togliersi un’attività dalla testa, in teoria.
In pratica non riesco a non controllare se il post sia davvero uscito e come sia uscito.
Il 99% delle volte fila tutto liscio, ma non si sa mai, quindi il tempo che avrei risparmiato lo investo comunque sul contenuto.
Detto ciò, capisco benissimo l’utilità dei tool di programmazione.
Gli strumenti più popolari per programmare i contenuti
Ecco tutti gli strumenti che consigliate per programmare i post sui social:
Nota 1: non tutti vanno bene per tutte le piattaforme, meglio studiarli singolarmente in base alle proprie esigenze.
Nota 2: quando scegli uno strumento di programmazione verifica sempre che sia partner ufficiale del social per cui lo usi (es. Later per Instagram).
Lavorare fuori orario: sì ma con confini chiari
Per molti social media manager lavorare fuori dagli orari standard (9-18) o nel weekend è quasi la norma, ma abbiamo imparato a imporre confini più netti.
Il 40% dei SMM lavora nel fine settimana riuscendo a stabilire confini precisi con il cliente/capo
Al 15% lavorare nel weekend non pesa, al 25% sì
Il restante 20% non lavora mai nel weekend
Le 5 sfide più impegnative del lavoro da SMM
Lo sappiamo: a volte fare questo lavoro è un bel macello, specialmente per via della velocità con cui dobbiamo gestire le cose e l’aspetto multitasking intrinseco nel lavoro.
Secondo il sondaggio, le difficoltà più frequenti sono:
Generare interazioni
Far crescere il pubblico
Stare al passo con le novità
Gestire i clienti
Aumentare la popolarità del brand sui social
Ma anche: gestire il progetto con budget limitato, far comprendere il proprio lavoro a colleghi e capi, far capire la ragione delle proprie scelte.
Sono difficoltà che ci raccontiamo da anni, eppure restano una costante, anche se i social, ormai, non sono più una novità.
Le fonti di stress nel lavoro da SMM
Questa domanda fa il paio con la precedente.
Ecco le situazioni che ci mettono più sotto pressione:
Gestire troppe piattaforme contemporaneamente
Ottenere risultati nel breve periodo
Essere sempre aggiornati
Far capire il valore del proprio lavoro
Avere sempre nuove idee
Gestire le community in momenti di crisi (es. hate speech, polemiche)
Quasi la metà dei SMM che hanno risposto (49%) è andata in burnout più di una volta.
Il 29% ha imparato a riconoscerlo e sa come evitarlo.
Il 16% non ci è mai finito ma si sente a rischio.
Solo il 6% è soddisfatto del proprio equilibrio.
Non sorprende: nel panorama digital il social media manager è una delle figure che più facilmente rischia l’esaurimento.
Colpa di orari flessibili, compiti indefiniti, piattaforme che cambiano ogni giorno e la gestione dei discorsi online.
Per questo vi ho chiesto cosa vi aiuta nei momenti più hardcore.
Ecco alcune delle attività che avete citato più spesso (selezionate per ragioni di spazio):
15 modi per evitare il burnout
Stare di più con famiglia e amici
Evitare di lavorare la domenica e dopo le 18:30
Disattivare le notifiche social
Alternare momenti digitali a pause 100% analogiche
Limitare l’uso dei social personali e seguire solo ciò che appassiona davvero
Stabilire una quota oraria giornaliera per cliente/progetto
Impostare risposte automatiche su WhatsApp la sera e nel weekend
Prendersi pause cicliche durante il lavoro
Fare hobby manuali e stare il più possibile nella natura
Controllare le notifiche solo in orari prestabiliti
Fare yoga o meditazione
Lavorare per blocchi e affrontare uno step alla volta
Non portare le questioni di lavoro a casa
Togliere le app social dal telefono
Ballare
Penso stamperò questa lista e l’appenderò vicino al pc.
🎶 Bonus track - Risorse utili per SMM
Alcune delle mie risorse preferite tra newsletter, podcast e servizi che ho testato e mi sento di consigliare.
💌 Newsletter e podcast sui social
Geekout, di Matt Navarra: probabilmente il miglior SMM occidentale e sicuramente il migliore a scrivere una newsletter sugli aggiornamenti social. Geekout è una bibbia settimanale: raccoglie tutte (ma proprio tutte) le news delle piattaforme social. Imperdibile
Future social, di Jack Appleby: Appleby è il mio secondo punto di riferimento. Esperto di comunicazione social per l'intrattenimento, in questa NL racconta casi studio brillanti. Seguilo anche su LinkedIn: rincuora vedere che le sue pare sono molto simili alle nostre, anche se lavora con brand giganti
Installer, di David Pierce: Pierce scrive per The Verge e ogni settimana consiglia nuovi tool digitali (app, giochi, software, dispositivi). Chiede anche ad altri esperti di raccontare la propria home del telefono. Format molto interessante
Scrolling infinito, di Andrea Girolami: se non la conosci già, rimedia subito perché è una delle migliori newsletter italiane. Andrea invia gratuitamente delle vere e proprie lezioni di content (su Milano organizza anche incontri con i principali creator italiani). Da studiare riga per riga
User Mag, di Taylor Lorenz: la newsletter della probabilmente migliore giornalista tech in circolazione (nonché autrice di un libro che consiglio: Extremely online). Racconta quasi ogni giorno il dietro le quinte di tendenze e notizie del mondo di internet
Off the grid, di Amelia Hruby: un podcast su come promuoversi senza usare i social. Un paradosso? Forse, ma a me piace ragionare anche per assurdo. Può essere utile a chi cerca strade alternative al personal brand tradizionale o vuole essere più consapevole.
🗂️ P.iva: uno strumento per gestire meglio le tasse
Ho aperto la p.iva quattro anni fa (Fuori dal PED è infatti nata poco dopo).
Dopo vari tentativi a vuoto con i commercialisti, ho provato Fiscozen e non li ho più lasciati.
Pro:
Assistenza in chat o call con il proprio commercialista
Dashboard super chiara per seguire fatturato e scadenze
Rubrica clienti utile come un mini CRM
Fatture facili da creare e inviare
Contro: se cerchi un rapporto umano continuo, non fa per te. Ma per chi è in forfettario è più che sufficiente.
Se vuoi provare Fiscozen, da questo link puoi prenotare una call gratuita e se attivi il servizio hai 50 € di sconto.
💄 Un servizio per ottimizzare i servizi e guadagnare di più
Aiutoooo è il grido che ho lanciato a Martina di Ragazze d’affari dopo i primi mesi di p.iva.
Il suo percorso di coaching mi ha aiutata a fare ordine tra obiettivi e servizi, posizionarmi meglio, costruire offerte più solide.
Soprattutto a essere più centrata e a impostare una strategia di business a lungo termine.
Ho davvero un bel ricordo di quel periodo e ancora oggi, 3 anni dopo, sfoglio i materiali che abbiamo sviluppato. Se ti interessa, scrivile a ciao@ragazzedaffari.it raccontando le tue esigenze.
Dille che ti manda Valentina di Fuori dal PED 😊
💬 3 consigli di carriera, da SMM a SMM
Ho interpellato alcuni amici social media manager che apprezzo molto per chiedere loro un consiglio di carriera.
«Ci vuole rispetto per il tempo di chi si ritrova nel feed i contenuti su cui lavoriamo, rispetto per il proprio tempo e per il tempo dei colleghi. A volte è difficile rispettare tutti e tre insieme, però l'obiettivo a cui tendere penso che debba essere quello.»
- Daniele Zinni, memer, social media manager e autore di Meme del sottosuolo (Einaudi)
«L'algoritmo non ti odia. Lo shadowban non esiste. Il contenuto funziona se il contenuto ha un contenuto. E un "perché" solido, cioè una strategia dietro.»
- Alessandro Orsini, SMM e content strategist (es. Learnn)
«Scegli i clienti come sceglieresti i coinquilini. Fin dalle prime collaborazioni ho capito quanto fosse ✨ vitale ✨ lavorare con clienti gentili, rispettosi e che ti fanno sentire a tuo agio.
Ah, e non rimandare il tuo personal brand! Posta quello che impari, riflessioni su progetti fatti, pensieri su come stai crescendo e i tuoi errori. All’inizio ci si sente un tantino cringe. Ma hey, tutti e tutte abbiamo iniziato da zero.»
- Daria Roncallo, content strategist freelance (es. Factanza Academy)
Ringrazio moltissimo tutti e tre per il contributo, e un grazie anche a te per essere arrivato fin qui!
💌 Se questa puntata ti è utile, potrebbe esserlo anche per altre persone: inviala al tuo SMM preferito e aiutami a diffonderla! 💌
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Instagram: le foto in 3:4 (formato predefinito negli smartphone) verranno caricate senza tagli
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YouTube ci permette di cercare le cose che vediamo negli shorts, tramite Lens
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📚 Biblioteca social
Una raccolta di letture utili a noi che ci occupiamo di social media. Dai saggi ai romanzi. Clicca qui e sfoglia l'archivio.
👩🏫 Vediamoci in classe
A novembre parte Social media per l’editoria, il mio corso per la Scuola del libro.
Durante le 4 lezioni, 10 ore totali, capiremo come passare dal raccontare libri per passione al promuoverli per lavoro, con un approccio molto pratico.
Vedremo ad esempio come promuovere l’uscita di un libro, come usare i social per valorizzare un autore senza snaturarlo, e come costruire un portfolio da social media manager per l’editoria, anche senza esperienza.
Qui il programma completo e le info per partecipare. Scrivimi se hai domande!
✍️ Chi scrive Fuori dal PED
Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media manager e strategist. Dal 2013 lavoro specialmente per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: Fuori dal PED nasce per questo.
Vuoi una strategia social? Ti serve qualcuno per gestire i social? Faccio io, ma prima conosciamoci.
Mi trovi, ovviamente, anche su TikTok, LinkedIn, Instagram.
Adoro parlare di social media, di come cambiano e di come noi cambiamo con loro: se vuoi invitarmi al tuo evento scrivi a vatonutti@gmail.com
Se Fuori dal PED ti piace e ti è utile, aiutami a diffonderla inoltrandola a colleghi, amici, parenti, in tutti i luoghi e in tutti i laghi:
Complimenti e tanti auguri!! 😊