X: la diaspora dei media e il tweet del Quirinale
quale futuro per la comunicazione istituzionale?
Ciao! Sei su Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager. Puntata #110.
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Adesso, invece, parliamo di X, dell’importanza della risposta del Quirinale a Musk pubblicata esclusivamente proprio su questa piattaforma. Del Guardian che da X se ne va, insieme a molti altri media. E di cosa possiamo imparare noi SMM.
Buon weekend di post programmati e alla prossima,
V.
L’inesorabile fuga dei giornali da X, ex Twitter, ha raggiunto un punto di svolta.
Con il Guardian capofila, molti media stanno lasciando quella che, per anni, è stata la loro piattaforma di riferimento.
Da quando Elon Musk ha acquistato Twitter e l’ha trasformata in X, abbiamo accettato che non sarebbe stata più la stessa.
Ma le elezioni USA hanno probabilmente sancito il vero addio: un prima e un dopo della gestione social per media e istituzioni.
Da Twitter a X. Da casa dell’informazione e della diplomazia a megafono personale
Siccome ho una certa, permettimi una premessa storica per gli esponenti della Gen Z all’ascolto.
Twitter è stato, per anni, la patria di istituzioni, media e giornalisti.
La comunicazione istituzionale social è nata lì, così come il dibattito pubblico in tempo reale o la sinergia tra social media e televisione.
Twitter era una piattaforma pensata per la condivisione delle notizie e la diplomazia digitale.
Per istituzioni e politici, era il primo canale social da aprire, il primo luogo dove diffondere comunicati stampa ufficiali, coltivare relazioni internazionali e gestire crisi diplomatiche.
Oggi X è un luogo completamente diverso.
L’acquisizione di Elon Musk e il suo supporto a Donald Trump, culminato con un ruolo governativo nella nuova amministrazione, hanno trasformato una piattaforma una volta pluralista in un megafono dedicato ad un solo filone di pensiero.
La strategia multipiattaforma nella risposta del Quirinale a Musk
Da tempo non si vedeva un tweet istituzionale virale.
Ce l’ha fatta il Quirinale, con un messaggio diretto a Elon Musk che ci ricorda cosa significhi seguire una strategia social multipiattaforma.
Il contenuto è una risposta a un tweet con cui Musk critica la scelta dei giudici italiani di non convalidare i trattenimenti dei migranti in Albania.
Mi ha fatto impressione leggere le risposte al tweet del Quirinale.
Un tempo, un contenuto simile avrebbe generato almeno un po’ di commenti costruttivi, di approvazione o simpatici.
Oggi è travolto da critiche scomposte e faziose.
Ma non è questo il punto.
L’obiettivo del tweet del Quirinale era un altro: il messaggio doveva arrivare al diretto interessato, Elon Musk.
La scelta del Quirinale di pubblicare il post per prima cosa su X e di replicarlo solo come story su Instagram è stata strategica.
Nonostante il cross-posting (=pubblicazione dello stesso contenuto su più piattaforme senza cambiare formato) sia comodo, la strategia multicanale ha ancora senso.
Su X, di proprietà di Musk, il contenuto avrebbe ottenuto la massima visibilità.
Su Instagram una story era sufficiente per dare visibilità al messaggio senza appesantire il feed.
Le parole di Mattarella sono circolate comunque grazie agli screenshot condivisi da utenti e testate.
Certo, un post su Instagram avrebbe ricevuto tantissime interazioni e sarebbe stato molto condiviso. Hanno scelto, però, di servire l’obiettivo, non inseguire le metriche.
La fine di Twitter segna anche la fine di una strategia?
Se X non è più uno spazio accogliente per istituzioni e media, cosa rimane?
La verità è che ad oggi non esiste più un luogo che funzioni da agorà digitale per il giornalismo e la diplomazia come faceva Twitter.
Instagram e TikTok hanno occupato in parte quello spazio, ma il modello non è proprio lo stesso. YouTube? Può essere.
Cosa ci portiamo intanto a casa da questa storia, noi social media manager:
1. Non affezioniamoci troppo alle piattaforme
I social media sono strumenti, non la strategia. Sono aziende private che cambiano in base alla direzione del CEO. Una piattaforma perfetta ieri potrebbe diventare inutile oggi.
2. Diversificare, diversificare il più possibile
Focalizzarsi su un solo canale è rischioso. Se e quando salta, devi avere altre opzioni già pronte. È necessario costruire ecosistemi digitali completi, senza dipendere da una sola piattaforma.
3. Portare il pubblico fuori dai social è sempre più difficile
X era la piattaforma dove forse era più facile far cliccare i link agli utenti. La fuga da X sottolinea una tendenza ormai consolidata: convincere le persone a uscire da un social per visitare un link è complicato. Serve ottimizzare ogni canale per trattenere e coinvolgere il pubblico direttamente sulla piattaforma
L’esodo da X, il tweet del Quirinale e le elezioni USA, segnano la fine di un’era ma offrono anche l’opportunità di rivedere e aggiornare le nostre strategie, usando una mentalità il più possibile flessibile e lungimirante.
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Una raccolta di letture utili a noi che ci occupiamo di social media. Dai saggi ai romanzi. Clicca qui e sfoglia l'archivio.
✍️ Chi scrive Fuori dal PED
Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media manager e strategist. Dal 2013 lavoro specialmente per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: Fuori dal PED nasce per questo.
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Grazie per la citazione, Valentina! Ottimi spunti come sempre.