Ciao! Sei su Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Stai leggendo la versione estiva ridotta 🏝
Come stai? io mercoledì sono stata al concerto di Cosmo e lo accuso ancora 👵🏻
Poco male, perché ho perso il conto di quante volte l’ho visto live e ogni volta è una grande festa.
Cosmo è un personaggio sempre interessante non solo a livello musicale ma anche per le scelte che fa e i messaggi di cui si fa portavoce.
Fa parte ad esempio della cerchia di artisti che durante i live propone al pubblico di mettere via i telefoni per vivere al meglio l’esperienza.
L’altro giorno è successo anche a quello a cui ho partecipato io (non c’erano comunque telefoni alzati anche prima che invitasse a metterli via, perché non è la prima volta che lo chiede e se ti piace Cosmo lo sai) e oggettivamente è stato bellissimo, molto libero.
Bellissimo perché, nonostante non creda che questo sia un first world problem e che la questione non sia bianca o nera, come molte altre che riguardano l’uso della tecnologia, credo sia giusto che esista una voce più radicale.
Poi qui nessuno vuole alzare il ditino e dire agli altri cosa fare, ognuno ovviamente fa ciò che vuole.
I telefoni ai concerti sono però un tema:
se da una parte la condivisione del pubblico di un estratto del concerto può essere utile all’artista in termini promozionali, dall’altra se tutti registrassimo un video (lungo) allo stesso momento non vedremmo il palco e saremmo lì praticamente per niente, se non per pubblicare un video nelle Stories.
Questo cortocircuito secondo me è stato ben descritto e argomentato, senza giudizi, da Viola Stefanello in questo articolo sul Post.
Questa è invece è una bella intervista di Giovanni Ansaldo per Internazionale in cui Cosmo parla, tra l’altro, dell’uso dei social da parte dei musicisti.
L’ho riletta volentieri. Cito:
Un disco come Anima latina non va in radio. Non ti dà la gloria istantanea, non fa i numeroni e i like. Ma resiste alla prova del tempo. Io voglio fare quella roba lì, ho questa ambizione.
Ci vuole coraggio, perché il mercato ti mette pressione e se non posti cose sui social ogni dieci minuti ti dicono che non ti valorizzi abbastanza. Nel mondo del rap non capiscono come ho fatto a fare il forum di Assago con centomila follower, anche se non vivo a Milano e non sono il re dei social.
Un discorso che potremmo applicare anche all’autopromozione sui social.
La quadra tra il voler fare una cosa come si vuole, pur accettando le logiche delle piattaforme e i desideri del pubblico, alla fine, si trova sempre.
MA tornando a parlare puramente di social, la notizia della settimana riguarda Threads.
Threads ieri ha compiuto un anno. Attualmente conta 175 milioni di utenti al mese e come possiamo vedere da questo grafico la crescita è costante.
Nel box qui sotto dedicato alle notizie trovi l’articolo che tira le fila su come sta andando la piattaforma.
Io però sono curiosa e ne approfitto per chiederti se ad oggi usi Threads per creare contenuti, per il tuo progetto, il tuo personal brand o i tuoi clienti:
Il mercato statunitense è più abituato di noi all’utilizzo di Twitter e quindi di un simil Twitter come Threads, ma a naso non mi sembra che Threads in Italia sia così game changing, ecco.
Pronta però ad essere stupita!
Nella prossima puntata condivido i risultati.
E con questo, qui c’è il sole: buon weekend di post programmati!
V.
☄️ Top 5 social media news
Threads raggiunge 175 milioni di utenti, a un anno dalla nascita
Su Instagram dobbiamo creare contenuti che meritino un invio, ci dice ancora una volta Mosseri
WhatsApp testa un modo per creare selfie generati con l’AI
Meta è stata accusata di violare la legge europea con il modello ‘Pay or consent’
X pensa di rimuovere tutti i bottoni di interazione dai post
👓 Da leggere, ascoltare, guardare
Chi è la Hawk Tuah Girl, la ragazza statunitense diventata virale nelle ultime settimane
Cosa significa “woke”? una parola che forse hai sentito girare sui social ma di cui non è chiarissimo il significato. C’entra la politica
📚 Biblioteca social
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✍️ Chi scrive Fuori dal PED
Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media manager e strategist. Dal 2014 lavoro con i social soprattutto per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: Fuori dal PED nasce per questo.
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