Dentro il team social di Kamala Harris
"We are never not watching" e altre cose che possiamo imparare
Ciao! Sei su Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager. Puntata #104.
Ti scrivo di ritorno dal Wired Next Fest a Rovereto: è stata una bomba!
Insieme a Francesca Scapolo, Election Analyst a TikTok, e il giornalista Luca Zorloni abbiamo parlato di come la presenza di Kamala Harris su TikTok abbia svoltato la sua campagna elettorale e in qualche modo anche la diplomazia digitale.
Prima di salire sul palco ero parecchio emozionata perché Wired è un’istituzione del giornalismo e gli speaker erano di alto livello, ma avere già analizzato più volte qui sopra la campagna Usa mi ha aiutata molto a contrastare la sindrome dell’impostore.
Non posso dire la stessa cosa del mio sistema immunitario, che il giorno prima dell’evento ha deciso di andare in ferie lasciandomi in balia di tosse e raffreddore 🥲
Ad ogni modo grazie alla Tachipirina alla fine il talk l’abbiamo portato a casa e sono davvero grata a Wired per l’opportunità e l’accoglienza.
📹 Il video del talk è disponibile su LinkedIn e Facebook
Tra i molti aspetti interessanti di questa campagna elettorale ce n’è uno che durante l’incontro sono riuscita solo ad accennare e che vorrei approfondire perché può essere utile a tutti noi che lavoriamo dietro le quinte della presenza social di un brand.
Parlo della gestione e dell’organizzazione del team social.
Recentemente sulla stampa americana sono usciti un paio di articoli che ci aiutano a capire come funziona il team digitale della candidata Kamala Harris. Ho estrapolato 3 spunti che credo possano essere utili nel nostro lavoro da SMM.
Buon weekend di post programmati, alla prossima e grazie per leggere e supportare questa newsletter che mi regala sempre grandi esperienze 🫶
V.
Ma come fa Kamala Harris a funzionare così bene sui social?
Uno dei fattori che contribuisce al suo successo è molto probabilmente la squadra di persone che la accompagna nella corsa.
Organizzati, esperti, veloci. Efficienti.
Non penso di esagerare dicendo che stiamo probabilmente vivendo livelli di innovazione simili a quelli del primo Obama.
E, come fu per la campagna di Obama nel 2008, difficilmente ci si arriva senza le persone giuste al posto giusto.
Due articoli, uno sul Washington Post e uno della CNN, ci offrono diversi spunti su come lavorano.
3 cose che possiamo imparare dal team digital di Kamala Harris
1) Una strategia social multicanale e multiSMM ripaga sempre
Diversificare i contenuti per piattaforma non va mai fuori moda: la squadra social di Kamala Harris presiede tutte le principali piattaforme -da X a Twitch- e crea contenuti in base al pubblico al quale deve rivolgersi.
Ci sono i canali con una presenza più consistente come Instagram e TikTok, dove Harris c’è tramite kamalaq, più goliardico, e tramite Kamala Harris, più istituzionale.
Ma c’è anche Facebook, dove i post sono più semplici e nei formati che strizzano l’occhio ai baby boomer (esempio: quelle card testuali che troviamo solo su FB).
C’è Twitch dove mandano in diretta gli interventi e addirittura Truth, il social di Trump, dove trollano il candidato repubblicano direttamente a casa sua.
Creare contenuti diversi su piattaforme diverse permette di capitalizzare gli spazi digitali e diffondere il più possibile il proprio messaggio.
Per farlo è necessario avere persone che si dedicano ogni giorno alle singole piattaforme, padroneggiano i diversi linguaggi e creano contenuti ad hoc.
This campaign empowers young people to speak to young people
Parker Butler, 24enne direttore del “digital rapid response content” team di Kamala Harris sulla gestione dei canali TikTok di Kamala Harris
Pensiamo al canale TikTok kamalahq: è la punta di diamante della comunicazione social della candidata dem. Chi parla attraverso i contenuti non è però Kamala Harris bensì i suoi primi sostenitori: il suo team. Questa è la forza del canale.
2) Un’idea muore se il processo di approvazione è troppo lungo
Nel 2016 i documenti pubblicati da Wikileaks rivelarono che per pubblicare un tweet sul profilo di Hilary Clinton servivano 12 persone, 10 ore e 10 bozze.
Oggi il processo di approvazione di un video TikTok per kamalahq dura 30 minuti.
Barring objection, we’re gonna go. Everything goes on a five-minute warning. You just gotta trust your people.
Rob Flaherty, campaign manager di Kamala Harris
Ne abbiamo parlato recentemente, abbracciare un trend è soprattutto questione di tempismo.
Se il mio superiore impiega due giorni per darmi conferma su un contenuto basato su un trend potrebbe vanificare sforzi e intuizione.
Questo post è stato pubblicato su TikTok proprio nel momento in cui stava crescendo la popolarità del meme con i simpatici delfini:
Kamalahq è stato tra i primi brand ad adattare il format che fino a prima veniva utilizzato solo dagli utenti.
Il post è tra quelli con più visualizzazioni dell’intero canale e senza una rapidissima approvazione non sarebbe mai andato così bene.
Ha funzionato così bene che Trump lo ha copiato pari pari 2 giorni dopo, senza ottenere lo stesso successo.
3) Ascoltare i social significa padroneggiare le notizie
Ogni mattina alle 6:30 Lauren Kapp, 25 anni e responsabile del team TikTok, inizia a scrollare l’app per arrivare preparata al meeting delle 9 che serve a confrontarsi sulle tendenze del giorno.
Le 13 persone che compongono il “digital rapid response team” hanno un calendario con tutti gli eventi di Democratici e Repubblicani per monitorare tutto ciò che succede e non perdersi nulla.
Il team digital di Kamala Harris monitora costantemente quello che accade online e offline perché in questo modo arrivano prima dei giornali, creano una notizia e la padroneggiano.
We are never not watching.
Parker Butler, digital rapid response content team
🇺🇸 Like, share, vote
Aggiornamenti sui movimenti social della campagna elettorale USA, fino all’Election Day
Donald Trump ha un nuovo SMM?
Nelle ultime settimane mi sembra che Trump si stia impegnando a potenziare i video brevi verticali. I Reels e i TikTok.
Sui social la sua forza è stata sempre dovuta alle posizioni forti sui temi di interesse, non tanto allo strumento scelto.
I video verticali non sono mai stati ottimizzati secondo gli standard delle piattaforme ma nelle ultime settimane pare si stia dando da fare per contrastare il successo di Kamala Harris tra i giovani: mette i sottotitoli, fa video verticali, usa audio in tendenza.
Avrà assunto un nuovo TikTok manager?
☄️ Top 5 social media news
Meta Connect: Zuckerberg annuncia Orion, i nuovi smart glasses orografici in realtà aumentata (e molte altre cose)
Mosseri conferma che editare video su app terze e poi caricarli su Instagram non li penalizza
TikTok banna Russia Today e altri media russi per contrastare la disinformazione relativa alle elezioni americane
👓 Da leggere, ascoltare, guardare
Gli influencer non tramonteranno mai? [via Lucy sulla cultura]
Su Instagram e TikTok è pieno di nonni [via Il Post]
📚 Biblioteca social
Una raccolta di letture utili a noi che ci occupiamo di social media. Dai saggi ai romanzi. Clicca qui e sfoglia l'archivio.
✍️ Chi scrive Fuori dal PED
Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media manager e strategist. Dal 2014 lavoro con i social soprattutto per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: Fuori dal PED nasce per questo.
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