Ciao! Sei su Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager. Puntata #133.
Settimana scorsa al WMF di Bologna ho fatto il mio primo speech in solitaria (!), raccontando come nascono i contenuti e la presenza social di Stefano Nazzi.
Bilancio positivo! Un po’ di ansietta pre palco, ma una volta iniziato mi sono divertita. Grazie a chi c’era e a chi si è fermato a chiacchierare!



Fuori dal PED sabato scorso non è uscita perché pensavo di pubblicare il riassunto dello speech…ho scoperto troppo tardi che non potevo ancora fare spoiler 😅 Puntata rinviata alle prossime settimane.
Oggi recupero partendo da uno spunto nato su LinkedIn.
Cosa significa posizionarsi sui social e come si fa?
Due segnalazioni prima di partire:
Ho iniziato il nuovo libro di Francesco Marino, giornalista e digital strategist (su Instagram pillolefuturopresente): Turisti della realtà, edito Tlon Edizioni, racconta la commistione che viviamo ogni giorno tra i mondi digitale e reale. Ringrazio Francesco e Tlon per la copia, ne riparleremo presto!
Ieri è uscita la seconda stagione di Pesci Piccoli, la serie dei Jackal ambientata in un’agenzia di comunicazione: influencer, gare, corsi sulla sicurezza, brainstorming, creatività. Tutto viene raccontato con la leggerezza che li contraddistingue. Poi il SMM è Fru!
Buon weekend di post programmati e alla prossima,
V.
Cosa vuol dire posizionarsi sui social e come si fa
Qualche giorno fa il collega Alessandro Orsini (hai letto il suo consiglio di carriera nella Guida definitiva al SMM?) ha pubblicato su LinkedIn una riflessione sulla comunicazione social del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che sta raggiungendo numeri notevoli su Instagram e TikTok.
Nei commenti mi ha taggata per approfondire il tema del posizionamento (risponderò linkando questa newsletter).
Per chi non fosse già stato intercettato dall’algoritmo, Gualtieri sta innescando molte conversazioni specialmente grazie a contenuti video verticali.
Come scrive Alessandro, funziona anche perché ha “un modo impostato-ma-che-non-vorrebbe-esserlo” che sembra arrivare bene al pubblico. Basta guardare le visualizzazioni dei Reels, i commenti, l’engagement rate.
L’esperta di cultura pop Laura Fontana in una recente puntata della sua newsletter intitolata proprio Sindaci performativi d’Italia aggiunge un elemento interessante al discorso: come Gualtieri è perfettamente in linea lo stile TikTok, il profilo dell’ex sindaco più performativo d’Italia ovvero quello di Milano, Beppe Sala, sembra ancora fermo all’Instagram 2018:
[…] incredibile come le trasformazioni nell’influencer marketing siano sovrapponibili alle parabole social dei sindaci Beppe Sala e Roberto Gualtieri, inusitato mix tra Pro loco e algoritmo.
In tutti questi casi c’entra il cosiddetto posizionamento.
Non è solo un fattore di numeri, ma di risultati nella percezione di chi fruisce i contenuti.
Cosa significa quindi trovare il proprio posto sui social?
Nei primi 2000 Philip Kotler parlava di posizionamento come del modo in cui un’azienda si ritaglia un posto nella testa delle persone.
Tradotto oggi in ottica social: come vuoi che ti percepiscano gli utenti ogni volta che ti vedono su Instagram o TikTok?
Nel caso di Gualtieri, lui si mostra mentre pianta alberi, inaugura ciclabili, racconta (indicando, sempre) nuovi spazi riqualificati.
Il suo messaggio è chiaro: sono un sindaco operativo, lavoro e ho a cuore la città.
E in fondo, cos’altro chiediamo a un sindaco, soprattutto a Roma, se non rassicurazioni su ciò che sta facendo?
Quando si parla di posizionamento si tirano in ballo molti elementi: tono di voce, target, missione, competitor.
Tutto questo serve, ma per me la domanda da cui partire è un’altra:
Quale ruolo vuoi avere sui social?
Dalla risposta a questa domanda inizia la costruzione del personal brand social di un cliente.
Da lì, a cascata, si ragiona sul resto, ma credo sia impossibile farlo senza prima aver definito il perché siamo sui social.
Gualtieri sui social funziona perché la sua presenza è coerente con il ruolo che ricopre.
In più si vede che il team ha chiare le dinamiche delle piattaforme.
E che lui è disposto ad adattarsi.
Non credo la sua forza sia tanto “sembrare naturale, normale”.
La naturalezza in video si allena, come il public speaking.
Trovare il giusto posizionamento richiede anche una buona dose di intuito da parte del social media manager.
Perché prima di riuscire a raccontare qualcuno online dobbiamo averlo compreso.
Forse questo è uno dei miei grandi crucci quotidiani, perché sta alla base di tutto il lavoro: cogliere le sfumature intrinseche in modo da rappresentare la persona nel modo più fedele.
Allora come si trovano le caratteristiche peculiari di un personal brand da trasmettere sui social?
Io mi faccio queste domande:
Chi vuole essere XY sui social?
Per chi può diventare un punto di riferimento?
Chi parla online del suo tema e come?
Quali temi e formati servono per emergere?
La risposta a queste domande mi porta sempre alla definizione del posizionamento.
Poi vengono i prodotti, il tracciamento dei risultati e le integrazioni.
☄️ Le 5 novità social da conoscere
TikTok ci dà più potere sui nostri Per te: con Manager topics possiamo impostare le nostre preferenze sui contenuti
Instagram testa il teleprompter su Edits: molto utile per i video parlati
X vuole ridurre le divisioni politiche, segnalando che il post ha ricevuto interazioni con punti di vista diversi
Hai visto che possiamo riposizionare i nostri post, su Instagram?
Sempre IG: ci manderà un Recap dei nostri risultati mensili
👓 Articoli, podcast e video per approfondire
13 consigli per pubblicare video su LinkedIn, secondo LinkedIn
L’app Meta AI è un disastro per la privacy, dice TechCrunch
📚 Biblioteca social
Una raccolta di letture utili a noi che ci occupiamo di social media. Dai saggi ai romanzi. Clicca qui e sfoglia l'archivio.
🤝 Vediamoci in classe o in giro
A novembre parte Social media per l’editoria, il mio corso per la Scuola del libro.
4 lezioni online, 10 ore totali per capire come passare dal raccontare libri per passione al promuoverli per lavoro.
Vedremo come seguire l’uscita di un libro, come usare i social per valorizzare un autore senza snaturarlo, e come costruire un portfolio da social media manager per l’editoria, anche senza esperienza.
Qui il programma e le info per partecipare. Se hai domande, scrivimi!
📍Domenica 22 giugno a San Daniele del Friuli sarò ospite a Dixit, festival sul digitale, per parlare di come è cambiata la comunicazione istituzionale dopo Trump. Presto esce il programma
📍Il 10 giugno a Pasian di Prato (sempre Friuli) ci confrontiamo intorno alla domanda L’Algoritmo ha una morale?
Se vuoi invitarmi a parlare si social, non vedo l’ora: scrivimi a vatonutti@gmail.com
✍️ Chi scrive Fuori dal PED
Mi chiamo Valentina Tonutti e sono una social media manager e strategist freelance. Dal 2013 lavoro specialmente per media, politica e editoria. Online e offline amo condividere e creare sinergie: Fuori dal PED nasce per questo.
Vuoi una strategia social? Ti serve qualcuno per gestire i social? Faccio io, ma prima conosciamoci.
Mi trovi, ovviamente, anche su TikTok, LinkedIn, Instagram.
Se Fuori dal PED ti piace e ti è utile, aiutami e inoltrala a colleghi, amici, parenti, in tutti i luoghi e in tutti i laghi: