Ciao, benvenut* in Fuori dal PED, la newsletter che cerca di fare ordine tra i trend social e i drammi dei social media manager.
Nella puntata speciale di sabato scorso ho sbagliato un link: la newsletter Future social di Jack Appleby che consiglio è questa.
Oggi invece parliamo dell’arrivo di Trump su TikTok e in generale di come approdare su una piattaforma.
Buon weekend di post programmati e alla prossima,
V.
Qualche mese fa analizzando la presenza social di Donald Trump ci interrogavamo sul perché non fosse presente su TikTok.
Da febbraio c’è anche Joe Biden (ne ho parlato in questo video): strano che Trump lasci campo libero. Dall’altra parte sembrava una scelta allineata con la sua posizione riguardo la piattaforma cinese.
Neanche detto: Donald Trump ha aperto il canale ufficiale questa settimana.
In 5 giorni il suo profilo ha raggiunto 5.8 milioni di follower con un solo video (il canale del comitato di Joe Biden ne ha 365k).
Il video in questione è ciò di cui voglio parlare oggi, ma prima di procedere farei un riassunto del rapporto di Trump con i social:
La presenza social di Donald Trump è multipiattaforma. Copre le piattaforme più popolari (Instagram, Facebook, Twitter/X) e altre meno utilizzate (Rumble, Truth). Sulle prime raggiunge il grande pubblico, sulle seconde “solo” i suoi seguaci più stretti
La strategia social di Trump a livello di idee, contenuti e materiali multimediali non è particolarmente innovativa: i video non sono sempre ottimizzati in ottica reel e lo stile grafico è molto standard. In generale i suoi post sono o molto asciutti e didascalici o sembrano scritti da nostro zio
L’unica evidenza che identifica i suoi canali è il linguaggio memetico utilizzato per contrastare Biden: come durante la campagna elettorale del 2016 contro Hilary Clinton, anche oggi uno dei filoni di contenuti preferiti da Trump è la ridicolizzazione dell’avversario attraverso foto e video montaggi che seguono le logiche die meme
Dopo essersi schierato per anni contro TikTok, anche spingendo il ban negli Stati Uniti, oggi Donald Trump non si dimostra contrario alla piattaforma cinese e preferisce prendersela con Facebook (lo definisce “il nemico del popolo”).
Premessa finita, torniamo al primo video di Trump su TikTok.
Donald Trump sceglie di approdare sulla piattaforma con un saluto registrato al termine di un incontro di arti marziali miste a cui ha partecipato in New Jersey.
L’intro del video è girata proprio dove si è tenuto l’incontro. Donald Trump non è solo, viene introdotto dall’amministratore delegato della lega di AMM, nonché personaggio tv statunitense.
Il resto del contenuto è costituito da un breve racconto per immagini della partecipazione di Trump all’incontro.
Se questo video non avesse come protagonista Trump e non fosse il primo del suo TikTok passerebbe tranquillamente in cavalleria all’interno di un piano editoriale.
Uno di quei post che bisogna fare per forza per raccontare la partecipazione a un evento ma che, lo sappiamo già, non farà grandissimi numeri.
Non è un contenuto da manuale, ma ci è utile per tirare le fila su come produrre il contenuto che rappresenta l’arrivo di un progetto su una nuova piattaforma.
Una fase che non è sempre scontato capire come affrontare e che per i social media manager è spesso fonte di ansie e dubbi amletici
Perché il primo video su TikTok (o su una nuova piattaforma in generale) è importante
La novità chiama attenzione. Grazie a un contenuto inaugurale abbiamo la possibilità di capitalizzare l’attenzione che si genera in modo naturale all’arrivo di un brand/personal brand sulla piattaforma
Posizionamento. Se fatto bene un primo video su TikTok può già dare un’idea di come si intende affrontare un canale e quali contenuti verranno pubblicati. Di conseguenza e in commistione col punto 1 possiamo attrarre da subito utenti interessati
Le caratteristiche, secondo me, di un primo video su TikTok
Mai dare niente per scontato. Dire “eccomi qui, sono su TikTok” funziona solo se sei Trump o Berlusconi.
Su TikTok non è ovvio che tutti ti conoscano anche se hai già, ad esempio, un ampio pubblico su Instagram. Senza avere paura di ripetersi è meglio dire subito chi si è e cosa si fa. Perché intercetti immediatamente nuove persone e perché sui social ripetersi non è un comportamento così spregevole come si può pensareLa prima impressione è importante.
Proprio come un biglietto da visita, approfittiamo del primo video per far intravedere degli elementi che ci caratterizzano. Dal set, lo stile del montaggio video fino al gancio. Forse può essere utile il paragone con le Instagram stories: immaginiamo il primo video su TikTok come una story in evidenza, come il popolare cerchietto “Chi sono”No alla perfezione, sì all’entusiasmo.
Questa cosa vale per tutti i contenuti su TikTok, ma soprattutto il primo video è normale non sia perfetto: dobbiamo ancora esplorare e testare la piattaforma.
Proviamo invece a puntare molto sull’entusiasmo che ci genera approdare su una nuova piattaforma e raccontiamo (come sopra) perché e come vogliamo farlo.
In ultimo, se c’è una cosa che salvo dal video di Trump è il coinvolgimento di un’altra persona: se non ce la sentiamo di apparire da soli può essere interessante coinvolgere un collega, un amico che è già sulla piattaforma, per darci una mano (non serve per forza andare a prendere il presidente della lega italiana di arti marziali, lol).
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